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Monumenti, statue, mosaici portafortuna e riti propiziatori

Creato il 16 maggio 2012 da Enrico

Monumenti, statue, mosaici portafortuna e riti propiziatori

Vi sono molti riti, spero fatti per gioco e per sorridere, con i quali si cerca di ingraziarsi l’amore o la fortuna. C’è il lancio della monetina nei vari pozzi della fortuna, sparsi un po’ in tutto il mondo, con il quale si chiede l’avverarsi di un desiderio.

È famoso a livello mondiale, il lancio della monetina nella fontana di Trevi, per tornare a Roma. C’è anche la credenza che se due innamorati bevono insieme alla cosiddetta Fontanina degli Innamorati che si trova sul lato destro della fontana di Trevi, resteranno fedeli per tutta la vita. La storia dei lucchetti sul ponte Milvio è più recente.
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A Roma in piazza San Marco in un angolo del Palazzetto Venezia, c’è un grosso busto muliebre alto tre metri, forse raffigura la dea Iside o l’imperatrice Faustina, ma per i romani si tratta di Madama Lucrezia la favorita di Alfonso d’Aragona. Secondo la tradizione per scordare le pene d’amore basta accarezzarle la tettona nuda.:-)

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A Verona invece, c’è la statua di Giulietta. Bisogna accarezzare la statua in due punti precisi, indovinate quali guardando la foto, e l’amore arriverà immediatamente. 

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A Ravenna la leggenda popolare dice che le donne nubili che baceranno Guidarello, potranno sposarsi entro l’anno. Ora possono lanciare un bacio solo da lontano, perché dopo secoli di sbaciucchiamenti la statua è stata sottoposta a un costoso restauro.

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A Torino sotto i portici di piazza San Carlo, posto in lieve rilievo sulla pavimentazione, c’è il toro in metallo, stemma cittadino. Ogni giorno centinaia di persone che sperano nella buona sorte, gli calpestano le ballotte che naturalmente vengono regolarmente disintegrate. Sempre a Torino in Piazza Castello, sotto i portici della Prefettura c’e un altro portafortuna, è un medaglione di bronzo che risale al 1923 raffigura Cristoforo Colombo che tiene in mano un mappamondo. Il dito mignolo del Navigatore, particolarmente sporgente dal bassorilievo, è già stato anche ricostruito perché continuamente sfregato, soprattutto da chi deve sostenere gli esami universitari.

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A Firenze in Piazza del Mercato Vecchio, c’è la statua della fontana ordinata nel 1640 da Ferdinando II De Medici a Pietro Tacca, raffigurante un piccolo cinghiale, per i fiorentini è “il Porcellino”. La procedura completa per ottenere un buon auspicio consiste nel mettere una monetina in bocca al porcellino dopo averne strofinato il naso; se la monetina cadendo riesce a infilarsi nelle fessure della griglia della fontana il desiderio si avvererà, altrimenti si raccoglie la monetina e si riprova. Massimo tre tentativi.

Monumenti, statue, mosaici portafortuna e riti propiziatori
A Milano è conosciutissimo il mosaico raffigurante un toro, che si trova nella galleria Vittorio Emanuele II. La tradizione afferma che si deve ruotare su se stessi formulando un desiderio “di fortuna e fecondità”, stando col tallone del piede destro sui genitali del toro, c’è chi dice che i giri devono essere tre.
 Questo rito usura velocemente gli attributi del toro che devono essere restaurati frequentemente. Io ricordo l’ultimo restauro del novembre 2011 quando il toro ha riacquistato la sua integrità, sotto gli occhi di un pubblico attento e divertito, ma ormai forse ci sarà di nuovo il solito buco nel pavimento al posto delle ballotte. :-)
Tralascio monumenti, statue ed oggetti religiosi, perché su quelli non si scherza.


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