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Moody’s taglia le stime sulla crescita dell’Italia. Negativa la lentezza delle riforme

Creato il 12 agosto 2014 da Nicola933
di Consiglia Grande Moody’s taglia le stime sulla crescita dell’Italia. Negativa la lentezza delle riforme - 12 agosto 2014

Moody'sDi Consiglia Grande. Moody’s taglia le stime sulla crescita dell’Italia. Il paese vedrà il proprio Pil scendere dello 0,1%. La recessione peserà sulla politica fiscale e sul clima politico e inoltre la lentezza delle riforme e le lacune nella performance di bilancio aumenteranno le tensioni con gli altri concorrenti europei, in primis con la Germania.

In merito alla reattività delle riforme i dati dell’Ocse sono molto chiari: L’Italia è l’ultima dei paesi periferici della zona euro, assieme all’Irlanda, con un indice pari allo 0, 6%.

L’indice giornaliero pubblicato dall’Ocse però presenta una controtendenza: la situazione è in via di miglioramento. Se in Germania persistono i segni di una perdita di slancio, in Italia non potrà che affermarsi una fase positiva. Dunque rispettivamente un calo dello 0,23% su base sequenziale per la prima e un aumento dello 0,1% per la seconda.

Il rapporto deficit Pil 2014 e 2015 è visto al 2,7%, ma sono previste ulteriori revisioni per un eventuale rialzo. Il rapporto debito Pil è invece del 136,4% quest’anno e al 135,8% nel 2015. Ha inciso oltretutto l’effetto del bonus di 80 euro, che avrà particolare spessore nella seconda parte dell’anno, essendo entrato in vigore a giugno.

Moody’s comunque non condivide la strategia economica dell’Italia: L’italia sta usando la politica fiscale per stimolare l’economia, una strategia che finora non ha tenuto il paese fuori dalla recessione.

Questo perché: i dati del secondo trimestre mostrano una debolezza dell’economia alquanto uniforme. Servizi, manifattura e agricoltura hanno dato un contributo negativo alla crescita, le esportazioni nette hanno frenato, mentre la domanda domestica è stata neutrale.

L’Istat la scorsa settimana aveva annunciato un secondo trimestre negativo del Pil italiano e l’ingresso del Paese in recessione. A giugno il Pil è calato dello 0,2% rispetto ai primi tre mesi dell’anno, diversamente dalla contrazione dello 0, 1% che era stata inizialmente registrata.


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