Quando l’odio cieco e insensato annienta anche l’amore più bello
Quella narrata nel racconto “Moonlight” della talentuosissima Connie Furnari si può definire come una versione moderna e in salsa licantropica del dramma shakespeariano “Romeo e Giulietta“. Qui i due amanti contrastati e sfortunati non fanno parte delle famiglie Montecchi e Capuleti ma delle famiglie Lancaster e Whitefield e non vivono nell’italiana Verona ma nella Grande Mela, vale a dire a New York. Qui le due famiglie vivono e si fronteggiano per il possesso, o meglio il dominio, del territorio. Qui Kelly ed Eric sono due sfidanti annunciati. Al prossimo plenilunio infatti Eric Whitefield dovrà affrontare, in una lotta all’ultimo sangue, Kelly Lancaster. In palio, come si è detto, il dominio del territorio. Questo almeno è il copione scritto in partenza. Poi però, il Fato e Cupido ci mettono i loro zampini.
Una sera, quando a villa Lancaster, perchè di una villa si tratta in effetti, è in corso una serata di gala, Eric Lancaster si aggira nelle vicinanze della villa nell’intento di scoprire chi sia colei con la quale, di lì a due giorni, dovrà battersi in “mortal tenzone”. Il Fato vuole che, proprio mentre lui, sotto le sembianze di lupo, è nelle vicinanze, Kelly, ne avverta la presenza dopo aver lasciato la villa per prendere una boccata d’aria ed aver assunto anch’essa le sembianze di lupo. I due si incontrano, si fronteggiano e… si amano. Da quella sera, o meglio da quella notte, i due si innamorano perdutamente, tanto che nessuno dei due ha più voglia di affrontare l’altro in un combattimento mortale. Ma mentre la famiglia Whitefield è disposta, perchè stanca di quelle continue lotte, a rinunciare allo scontro e ad accogliere Kelly nel branco senza problemi, la famiglia di Kelly, i Lancaster, non sono così ben disposti. Anzi, tutt’altro!
Infatti scoperto il legame che lega i moderni “Romeo e Giulietta” licantropi, il padre di Kelly s’infuria e giura vendetta contro colui che ha osato, proprio osato, amare la sua secondogenita. Da questo odio, cieco e assurdo, non verrà nulla di buono. Infatti dallo scontro, che finirà per essere non più tra i due “giovani lupi” ma tra le due intere famiglie, usciranno tutti sconfitti in un verso o nell’altro. Ne uscirà sconfitta la famiglia Lancaster, in quanto nello scontro moriranno il vecchio e astioso padre, Hector, il fratello di Kelly, Benji e la stessa Kelly che tenterà di mettersi in mezzo tra il padre e l’amato Eric uscendone uccisa, proprio dal proprio padre ormai accecato dall’odio e dal rancore. Ed usciranno sconfitti anche i Whitefield perchè, pur uscendo vincitori dallo scontro con i Lancaster, dovranno assistere alla disperazione di Eric che, perso il proprio amore e con essa la propria umanità, inizierà a girare per New York come un lupo solitario ed isolato; un lupo, non più un licantropo perchè, come ho detto sopra, la morte della sua amata Kelly porta Eric ad uno stato di disperazione tale da fargli perdere, per sempre, gli “istinti” che lo rendevano ancora umano.
In conclusione permettetemi di fare i miei più vivi e sentiti complimenti alla bravissima e, come ho scritto ad inizio recensione, talentuosissima Connie Furnari per aver dato vita con il suo “Moonlight” ad una nuova appassionante storia, coinvolgente e a tratti commovente, specie nel finale; una storia che insegna ai lettori che l’odio e la sete di sangue non sono mai dei buoni consiglieri e che, spesso, fare un passo indietro non è sintomo di codardia ma, più semplicemente, di umanità.
Grazie infinite a tutte e tutti voi per la pazienza e l’attenzione e arrivederci alla prossima!
Buona serata e, come sempre, Buona lettura!
Con simpatia!