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Moonrise Kingdom di Wes Anderson

Creato il 07 dicembre 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Moonrise Kingdom di Wes Anderson

 

Anno: 2012

Durata: 94’

Genere: Drammatico

Nazionalità: USA

Regia: Wes Anderson

 

Fu l’amore tenero e tenace vissuto dai dodicenni di Moonrise Kingdom a inaugurare la 65esima edizione del festival di Cannes. Wes Anderson delizia la vista e rinvigorisce l’arte del sognare raccontando la storia di Suzy e Sam, due pre-adolescenti molto particolari che si innamorano e progettano di scappare insieme. Corre l’anno 1965 su una delle isole della New England, i genitori di Suzy (i Bishop, interpretati da Bill Murray e Frances McDormand) sembrano avere qualche intoppo relazionale e quelli adottivi di Sam pensano di non potersi più prendere cura dell’irrequieto ragazzo. A una recita che Sam resta mal volentieri a guardare con il suo gruppo di boy scout la triste Suzy è vestita da corvo e Sam si innamora di lei a prima vista.

Moonrise Kingdom di Wes Anderson

Il film si apre con una carrellata magnetica di casa Bishop accompagnata dall’ascolto – ora diegetico ora extradiegetico – di Young Person’s Guide to the Orchestra (Benjamin Britten), composizione che presenta tutti gli strumenti di un’orchestra. Come un direttore d’orchestra, Anderson ci guida all’interno di questo nuovo capitolo cinematografico dall’irresistibile gusto retrò presentandoci la sua squadra di scalmanati. Oltre alla sopracitata cricca spiccano lo Scout Master Ward (un eclettico e brillante Edward Norton) dalla maniacale quanto divertente organizzazione del lavoro e il Capitano Sharp (Bruce Willis), un uomo solo dal cuore infranto che svolge il suo lavoro con amore. Una piccola parte spetta anche ai rigidi servizi sociali, con Tilda Swinton che veste i panni dell’assistente affidata al caso di Sam, di nuovo orfano, pronta a praticare l’elettroshock per calmare i suoi bollenti spiriti.

Moonrise Kingdom di Wes Anderson

Dopo l’avventuroso road movie The Darjeeling Limited, il regista texano  torna a collaborare con Roman Coppola (sceneggiatore di entrambi i film) per ‘orchestrare’ una fuga – questa volta d’amore – in perfetto stile, dove tutti gli ingredienti sono mescolati e agitati bene prima di essere imballati in una confezione visiva incantevole. Tenerezza e purezza dei sentimenti e dei primi contatti fisici, incapacità del mondo adulto di comprendere i tormenti (pre)adolescenziali e i propri, potenza del sogno e dell’incoscienza giovanile, imprese fantastiche dai risvolti pirotecnici, lieto fine agognato e meritato sono armonicamente diretti in questa fiaba per grandi e piccoli che ci chiede – in maniera bizzarra ma avvincente – di credere alla possibilità di essere felici, proprio come coraggiosamente fanno i giovani protagonisti della storia. E per chi ha la pazienza di non lasciare la sala prima dello scorrere dei titoli di coda, l’autore del corrosivo I Tenenbaum e del fantasioso Fantastic Mr. Fox  chiude con un circolo sonoro la storia, riproponendo il motivo dell’inizio con una variazione, per suggerirci che qualcosa è cambiato alla fine di questa speciale avventura.

Francesca Vantaggiato


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