Ultimamente mi sto dedicando a una mia fissazione; il cinema italiano anni settanta. Quello in questione è spesso considerato il decennio d’oro per molte arti, la cosa dovrebbe essere dovuta al fermento culturale di quegli anni, e i film, oltre ad essere conseguenze di quel fermento, ne erano anche fattori catalizzanti, concause. Non penso che gli autori di oggi siano meno ispirati o creativi di quelli dell’epoca, ma più frustrati, loro malgrado, sì: è l’industria cinematografica ad essere cambiata, non la sensibilità degli autori, la disponibilità di argento, in senso di pecunia, che ha determinato la scarsità del relativo nitrato (il nitrato d’argento era una delle componenti principali della pellicola, nda) e non la brillantezza delle idee. Propongo una breve selezione di film di quegli anni, buttata giù d’istinto ma un minimo ragionata, non sono i film più popolari, anzi alcuni non lo sono affatto, ma andrebbero visti (o rivisti), talvolta per rendere omaggio a opere che non hanno avuto il successo che avrebbero meritato, altre per riflettere su tematiche che penetrano immutate i decenni, in particolare il filo che unisce tutti questi titoli è la moralità in tutte le sue declinazioni; dal dilemma dell’irreprensibile giudice istruttore Bonifazi nel finale de In nome del popolo italiano, al familismo amorale di Giovanni Vivaldi nel Un borghese piccolo piccolo, dalla morale cattolica impartita al piccolo Benedetto Parisi in Per grazia ricevuta, alla immoralità assoluta del Sodoma di Pasolini.
1970: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, di Elio Petri; Per grazia ricevuta, di Nino Manfredi; Lettera aperta a un giornale della sera, di Citto Maselli
1971: La classe operaia va in paradiso, di Elio Petri; In nome del popolo italiano, di Dino Risi; Detenuto in attesa di giudizio, di Nanni Loy
1972: Sbatti il mostro in prima pagina, di Marco Bellocchio; Lo scopone scientifico, di Luigi Comencini; Alfredo, Alfredo, di Pietro Germi; Lo chiameremo Andrea, di Vittorio De Sica; Diario di un maestro, di Vittorio De Seta
1973: La grande Abbuffata, di Marco Ferreri;
1974: Romanzo popolare, di Mario Monicelli; Le farò da padre, di Alberto Lattuada; Finché c’è guerra c’è speranza, di Alberto Sordi
1975: Salò o le 120 giornate di Sodoma, di Pier Paolo Pasolini;
1976: Todo Modo, di Elio Petri; Brutti sporchi e cattivi, di Ettore Scola; Oh! Serafina, di Alberto Lattuada; Signore e signori, buonanotte, autori vari; Quelle strane occasioni, autori vari
1977: Un borghese piccolo piccolo, di Mario Monicelli;
1978: Ciao Maschio, Marco Ferreri
1979: L’ingorgo, di Luigi Comencini; Chiedo asilo, di Marco Ferreri
Ovviamente qualsiasi suggerimento è ben accetto