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Morale “made in Usa”: va bene la pena di morte ma non la pornografia.

Creato il 12 giugno 2014 da Cagliostro @Cagliostro1743

deathpenalty4Siamo Americani e crediamo che la Bibbia sia la parola di Dio: questo è quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Gallup secondo cui per tre statunitensi su quattro la Bibbia corrisponde al volere di dio.
Per quasi la metà (47 percento) il “sacro testo” deve essere interpretato in maniera letterale parola per parola mentre per il 28 percento non tutto deve essere preso alla lettera: solo il 21 percento lo considera un libro di leggende e precetti morali scritti da un uomo.
Detto ciò ci si aspetterebbe dagli statunitensi un fedele sostegno alle posizioni della Chiesa ma altri sondaggi mostrano che non è affatto così: sono favorevoli alla legalizzazione delle droghe leggere, continuano (purtroppo) ad approvare la pena di morte mentre si dividono sull’eutanasia.
Nonostante per gli americani la Bibbia sia un testo da tenere in massima considerazione aumenta il consenso a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso: nel luglio del 2013 il 54 percento dei cittadini Usa (tra cui il 60 di cattolici) si erano detti a favore ed oggi – in base ad un’altra rilevazione di Gallup – questa percentuale è salita al 55 mentre è scesa di un punto (dal 43 al 42) la fazione di coloro che si oppongono. Ad essere maggiormente a favore sono i giovani tra i 18 e i 29 anni (addirittura il 78 percento) e chi si identifica politicamente come Liberale o Democratico (rispettivamente 82 e 74 percento a favore).

Gli statunitensi si dimostrano ancora indecisi sull’aborto: in una rilevazione di Gallup dello scorso anno il 48 percento si dichiarava “pro-choice” con un 45 di “pro-life”. Parti inverse a distanza di un anno: i pro-life arrivano al 47 mentre i sostenitori dell’aborto scendono al 46. Ciò nonostante il 78 percento dei cittadini a stelle e strisce crede nell’aborto legalizzato (per il 50 in alcune circostanze e per il 28 in tutte) mentre solo il 21 crede che debba essere reso illegale.

La morale degli americani su alcuni temi è quantomeno contorta almeno da quanto emerge da un’altra ricerca sempre di Gallup: il 90 percento considera moralmente accettabile usare contraccettivi per la pianificazione delle nascite, il 69 non pensa sia immorale divorziare ed il 66 praticare sesso prima del matrimoniale. Per 61 americani su 100 è ancora accettabile ricorrere alla pena di morte mentre una percentuale più bassa (58) pensa che sia giusto comprare abiti realizzati da pelli di animali: insomma per gli statunitensi la vita di un animale vale più di quella di un uomo. Percentuale decisamente bassa (sempre 58) per chi pensa non ci sia nulla di male nell’avere un bambino nato fuori dal matrimonio e – nonostante siano a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso – un 42 percento considera ancora come immorali le relazioni tra persone dello stesso sesso.

Gli statunitensi invece si dividono sull’eutanasia (come già era emerso precedentemente) e – come già visto – sull’aborto: rispettivamente il 52 ed il 42 percento pensano siano moralmente accettabili.

Cartellino giallo anche per la pornografia (solo il 33 percento non ci trova nulla di immorale) e per il sesso tra minori (accettato solo da tre americani su dieci). Decisamente inaccettabile il suicidio (accettato solo dal 19 percento) mentre l’adulterio è più malvisto della clonazione umana (il primo è accettato da sette americani su 100 mentre per il secondo la percentuale arriva al 13).
Insomma siamo americani: crediamo che la Bibbia sia la parola di dio, siamo contro l’aborto ma siamo a favore della pena di morte. Una morale tutta “yankee”.

Morale “made in Usa”: va bene la pena di morte ma non la pornografia.


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