Justin Moravetz è il fondatore di Zero Transform, uno studio indie dedicato ai giochi in realtà virtuale e già autore di Proton Pulse. Il prossimo titolo in sviluppo invece è Vanguard-V, e grazie anche ad una campagna di crowdfounding ancora attiva il team sta portando in gioco, oltre che su Oculus Rift, anche su Project Morpheus.
Moravetz ha rilasciato una recente intervista in cui parla dello sviluppo del gioco per il visore di Sony, elogiandone i pregi e ammettendo qualche difetto: " E se vi dicessi che sviluppare su Project Morpheus non è così difficile? Certo, sviluppare giochi non è semplice e richiede tempo, dedizione ed esperienza come ogni altra cosa nella vita. Ma se sapete già programmato qualcosa per Oculus Rift allora avete già l'abilità per sviluppare su Morpheus senza problemi. "

" I tools di Morpheus, come quelli di Oculus, sono in continuo aggiornamento, per cui può capitare di dover fare delle piccole modifiche al progetto per ottimizzarlo al meglio. In particolare ho dovuto prestare particolare attenzione all'head tracking che funziona in modo leggermente diverso da quello del DK2, ma anche qui le differenze non sono molte e in poco tempo si può procedere tranquillamente. Pensate che Vanguard-V è stato trasferito da Oculus a Morpheus in appena un giorno con la demo che girava tra i 70 e i 120 frame al secondo! Anche mappare i comandi per il Dualshock 4 è facile grazie poichè usa la stessa struttura di Unity Imput Manager, e anche le funzioni extra come lo speaker, i colore del LED, giroscopio e vibrazione possono essere impostati rapidamente grazie agli appositi tools. Infine anche la funzione Share è supportata perfettamente, se basta un click sull'apposito tasto del pad per immortalare screenshots e video, utili soprattutto per evidenziare eventuali bug e aiutarci ad eliminarli ".
Sembra quindi che Moravetz sia rimasto piacevolmente impressionato da Project Morpheus, e di seguito potete vedere un video-diario sullo sviluppo della demo di Vanguard-V mostrata al PlayStation Experience.
