Qui e' cosi'. Tutto sembra bello, bellissimo, idilliaco. Il lago, i falchi, i pesci volanti. Colline e cascate, elefanti e gorilla. Gli alberi fioriti, l'estate tutto l'anno. Quando ho attraversato per la prima volta il Rwanda non potevo credere che un terribile genocidio si fosse abbattuto nel mezzo di quel paradiso.
Ancora oggi ho questa sensazione, quando faccio il bagno nel lago Kivu. Acqua pulita, calmissima, di un grigio scuro profondo, intenso e pacificante. Eppure, quanto orrori sono accaduti su queste sponde? Quanti morti sono stati gettati sul fondo di questo lago, che inghiotte tutto e dimentica?
Tempo fa, una coppia di amici italiani che vivono in una bella casetta sul lago hanno trovato un cadavere a riva, a pochi metri del loro giardino. Anche il mio amico E ne ha visti due o tre, nell'ultimo paio d'anni. Trovati cosi', per caso, come fossero conchiglie.
I miei amici, profondamente colpiti da questa macabra visione, hanno immediatamente chiamato la polizia per far rimuovere il corpo. Gli agenti hanno chiesto una mazzetta per svolgere il lavoro.