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“Morbido mare, morbido giocare” di Elisa Mazzoli e Silvia Bonanni, Bacchilega Junior

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

morbidomarecopE’ tutto talmente soffice e carezzevole – dai teneri piccoli protagonisti acquatici alle avvolgenti e dolci rime – in “Morbido mare, morbido giocare” di Elisa Mazzoli e Silvia Bonanni – edito da Bacchilega Junior – che ci si aspetterebbe di veder affondare perfino le dita che sfogliano nelle pagine, invece robuste e resistenti, che compongono l’albo.

Un lavoro originale, interessante, pensato con competenza e realizzato con grazia, che apporta un contributo degno di nota al panorama dei libri per bambini, con particolare riferimento a quelli per i più piccini.

Un libro che ha il sapore dell’estate – col suo richiamo al mare, ai pesciolini, alle stelle marine… – e che allo stesso tempo richiama i ritmi calmi e intimi dell’inverno, con i lunghi pomeriggi in casa da impegnare con lavoretti, attività manuali ed esercizi di creatività.

Ma che soprattutto si offre come terreno di coccole, di giochi affettuosi, che suggerisce alle mani, grandi e piccine, di rincorrersi sotto le coperte per carezze e benevoli solletichi, per bonari pizzicotti e risate, in quei minuti preziosi prima della nanna, quando oltre alla voce che legge le storie, c’è la presenza fisica e calda di mamma o papà e la loro disponibilità, finalmente esclusiva.

Ecco allora che, come suggerisce l’autrice, il letto può trasformarsi in altro, magari in un mare, dove navigano tante graziose creature che, manovrate ora dal genitore ora dal bimbo, si animano e dispensano morsetti o grattini, si insinuano pericolosamente vicino al pancino oppure parlano con buffe vocette tutte da inventare, meglio se sulla scia di una filastrocca musicale e divertente.

E se questi animaletti – la balena, l’anguilla o il pinguino, oppure il paguro, la tartaruga o il pellicano – non sono i soliti peluche, un po’ omologati e troppo consueti, bensì dei pupazzi insoliti e indubbiamente esclusivi, che bambini e genitori – o magari nonni, chissà – hanno realizzato con le proprie mani, usando vecchi abiti di scarto – cappelli, calzini spaiati, giacchetti infeltriti, guanti da cucina, presine, sottane, cravatte e chi più ne ha più ne metta – combinati con fantasia, cuciti con abilità e imbottiti con generosità…bhe allora è proprio il caso di affermare con sicurezza che la sera, e poi la notte, saranno magiche.

Il libro si legge dai due lati.
Da una parte il titolo riportato in copertina recita “Morbido Mare” e poi piccino “morbido giocare”; si apre e si entra in una terra di rime e filastrocche, ciascuna pagina presenta un personaggio, fotografato nella facciata accanto.
La poesia nel suo scorrere invita a giochi e coccole, oppure a storie da inventare e mescolare.

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Si gira l’albo e la quarta diventa la prima e il titolo anche si capovolge: “Morbido Giocare” vince sul mare.
Sfogliando appare la magia: i protagonisti marini si disvelano nei loro componenti di sartoria e si scopre come crearli, assemblarli, costruirli.
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Ed ecco qua che Mara Stellina è un guanto peloso con tanti bottoncini e Bibolle, il cavalluccio, nasce da un paio di calze del papà e dal pon pon di una vecchia tenda.
I suggerimenti – perlomeno per familiari abili e creativi – sono irresistibili e immancabile la voglia di cimentarsi nell’impresa (peccato che se ci provassi io, ad esempio, i risultati sarebbero molto meno graziosi…ma volete mettere la soddisfazione di avere Federico la tartaruga che, tra l’altro, risolve egregiamente anche l’annoso problema dei calzini spaiati?)

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L’albo è fruibile a diverse età: i bambini piccini, fin prima dei due anni di età, si divertiranno con le rime, i più grandicelli potranno essere impegnati nella realizzazione dei pupazzi. Sovente le due cose potranno mescolarsi.

Un libro che, oltre la tenerezza, parla di relazione, di ore condivise tra adulti e bambini, genitori e figli, nel gioco e nel lavoro, nell’impegno per dar vita a qualcosa di speciale, di valore, che diventi poi veicolo di coccole e di racconti, e di altra condivisione.
Contro tutti i consumismi e i giocattoli usa-e-getta, a favore dell’esercizio della fantasia e della pratica della manualità e della pazienza, in un terreno prezioso che unisca operosità e immaginazione.

Dietro poche pagine di rime e fotografie c’è infondo un mondo di valori, che sono tutti belli, tutti sani e tutti importanti. Dite che esagero? Io non credo…

(età consigliata: dai 2 anni)

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