Il morbo di Alzheimer è una delle tante malattie bastarde che attanagliano la vita dell'essere umano.
E' un male che ti annulla, un disturbo capace di azzerarti completamente.
Non sai più chi sei, nè più quali siano le realtà facenti parte della tua vita.
Finisci per smarrirti completamente, in un mare sconosciuto di nulla.
Navighi a vista nella vita reale, divenendo un peso enorme soprattutto per coloro che più ti amano.
Inizia con poco, facendoti dimenticare alcune cose.
Pian piano, però, quelle dimenticanze assorbono completamente tutto il tuo mondo.
Lo assorbono prepotentemente, senza lasciarti quasi niente dentro.
E' un disturbo che venne "descritto" per la prima volta nel 1907, dal neurologo tedesco che diede il nome alla malattia.
All'epoca ne vennero descritti solamente sintomi ed aspetti neuropatologici; vennero riscontrati tutti dagli esami svolti su una donna deceduta per una malattia allora ritenuta strana.
E' un male che crea danni irreversibili per il tessuto cerebrale, azzerando quasi completamente le produzioni di sostanze vitali per il funzionamento dei neurotrasmettitori coinvolti nella comunicazione tra le cellule nervose.
Ha un decorso lento, quantificato in circa 8-10 anni.
Durante questo arco di tempo si viene azzerati, molto gradualmente.
Alla fine, spesso, qualsiasi funzione cognitiva viene annullata.
Si viene gettati in una dimensione parallela, senza alcuna connessione con l'esterno e, soprattutto, con la consapevolezza di sè stessi.
Nella giornata mondiale scelta per ricordare questo male, tanto vale scrivere qualcosa per ricordare a che punto si è arrivati nella lotta a questo nemico terribile.
Nei laboratori di ricerca si sta lavorando a principi attivi che sappiano, sostanzialmente, rallentare il decorso della malattia.
La ricerca ha ancora molto da fare, troppa strada da compiere.
Per facilitare questo percorso deve, però, essere adeguatamente sostenuta.
Nel mondo si contano, infatti, oltre 35milioni di malati di una qualche forma di demenza; in mezzo a queste anche l'Alzheimer.
Il costo complessivo di cura ed assistenza è stimabile in circa 604 miliardi di dollari.
Si tratta di una cifra impressionante, pari a circa l'1% del PIL mondiale lordo di tutto il mondo.
Il numero di malati è destinato a salire, seguendo una tendenza pressochè esponenziale.
Dalle ultime previsioni emerge, a quanto pare, che nel 2030 ne dovremmo avere 67 milioni.
Passando al 2050, invece, se ne dovrebbero avere oltre 115milioni.
Nella sola Italia abbiamo, stando alle stime presentate dalla Federazione Alzheimer Italia, circa 1milione di malati.
600mila di questi sono, invece, affetti da specifico Alzheimer.
Ciascuno di loro costa circa 60mila Euro, in complessivo.
Al di là di tutto, dalle ultime statistiche si evince un'emergenza fondamentale nei confronti di questi mali.
Malattie sempre troppo bastarde e stronze.
Sconosciute arrivano e così, sconosciuto anche a te stesso, ti fanno diventare.
Se qualcosa si può fare, passa per concreti aiuti alla ricerca.
Le cifre sopra citate parlano da sole, più di qualsiasi giornata "celebrativa".
Magazine Medicina
Morbo di alzheimer: quando non serve una sola giornata...
Creato il 21 settembre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
Il morbo di Alzheimer è una delle tante malattie bastarde che attanagliano la vita dell'essere umano.
E' un male che ti annulla, un disturbo capace di azzerarti completamente.
Non sai più chi sei, nè più quali siano le realtà facenti parte della tua vita.
Finisci per smarrirti completamente, in un mare sconosciuto di nulla.
Navighi a vista nella vita reale, divenendo un peso enorme soprattutto per coloro che più ti amano.
Inizia con poco, facendoti dimenticare alcune cose.
Pian piano, però, quelle dimenticanze assorbono completamente tutto il tuo mondo.
Lo assorbono prepotentemente, senza lasciarti quasi niente dentro.
E' un disturbo che venne "descritto" per la prima volta nel 1907, dal neurologo tedesco che diede il nome alla malattia.
All'epoca ne vennero descritti solamente sintomi ed aspetti neuropatologici; vennero riscontrati tutti dagli esami svolti su una donna deceduta per una malattia allora ritenuta strana.
E' un male che crea danni irreversibili per il tessuto cerebrale, azzerando quasi completamente le produzioni di sostanze vitali per il funzionamento dei neurotrasmettitori coinvolti nella comunicazione tra le cellule nervose.
Ha un decorso lento, quantificato in circa 8-10 anni.
Durante questo arco di tempo si viene azzerati, molto gradualmente.
Alla fine, spesso, qualsiasi funzione cognitiva viene annullata.
Si viene gettati in una dimensione parallela, senza alcuna connessione con l'esterno e, soprattutto, con la consapevolezza di sè stessi.
Nella giornata mondiale scelta per ricordare questo male, tanto vale scrivere qualcosa per ricordare a che punto si è arrivati nella lotta a questo nemico terribile.
Nei laboratori di ricerca si sta lavorando a principi attivi che sappiano, sostanzialmente, rallentare il decorso della malattia.
La ricerca ha ancora molto da fare, troppa strada da compiere.
Per facilitare questo percorso deve, però, essere adeguatamente sostenuta.
Nel mondo si contano, infatti, oltre 35milioni di malati di una qualche forma di demenza; in mezzo a queste anche l'Alzheimer.
Il costo complessivo di cura ed assistenza è stimabile in circa 604 miliardi di dollari.
Si tratta di una cifra impressionante, pari a circa l'1% del PIL mondiale lordo di tutto il mondo.
Il numero di malati è destinato a salire, seguendo una tendenza pressochè esponenziale.
Dalle ultime previsioni emerge, a quanto pare, che nel 2030 ne dovremmo avere 67 milioni.
Passando al 2050, invece, se ne dovrebbero avere oltre 115milioni.
Nella sola Italia abbiamo, stando alle stime presentate dalla Federazione Alzheimer Italia, circa 1milione di malati.
600mila di questi sono, invece, affetti da specifico Alzheimer.
Ciascuno di loro costa circa 60mila Euro, in complessivo.
Al di là di tutto, dalle ultime statistiche si evince un'emergenza fondamentale nei confronti di questi mali.
Malattie sempre troppo bastarde e stronze.
Sconosciute arrivano e così, sconosciuto anche a te stesso, ti fanno diventare.
Se qualcosa si può fare, passa per concreti aiuti alla ricerca.
Le cifre sopra citate parlano da sole, più di qualsiasi giornata "celebrativa".
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