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Morbosità letterarie

Creato il 19 gennaio 2012 da Phoebe1976 @phoebe1976

Morbosità letterarie

logo.jpgBabbo Natale, nella veste dell’Amoremio, mi ha regalato l’ebook reader tanto desiderato ed agognato.

Ma non uno qualunque, un bellissimo Sony PRS-T1 bianco come la neve.

Fa tante cose in più, tipo il Wi-fi (e tante altre che ancora non ho scoperto, mica posso leggere il libretto d istruzioni, vi pare?), e poi è proprio leggero, bello, invitante. Senza considerare la meravigliosa opportunità di poter portare con sé nella borsa l’equivalente di uno scatolone di libri.

Un vero feticcio, insomma.

All’inizio ero scettica, è vero.
Molto più che scettica.

Come si possono abbandonare i vecchi cari libri di carta?

Come si può far a meno del loro profumo, di sfogliare le pagine e di sentirle sotto le dita?

Come? Come?

Poi l’ho preso, l’ho provato, e devo dire che è stato molto meglio di come mi aspettassi. Se all’inizio lo volevo solo ed esclusivamente perché occorre arrendersi all’avanzare della tecnologia, ora mi piace proprio. Non da abbandonare totalmente il cartaceo, ma diciamo che lo trovo un ottimo integratore.

Ha lo schermo non illuminato come un PC, il mio fidanzato l’ha chiamato e-paper facendolo sembrare ancora più chic, ma ha bisogno di una fonte di luce per poter leggere. Proprio come con il libro di carta, insomma.

Ve lo devo dire?

Sono innamorata. E me lo porto sempre con me, coccolandolo e mostrandolo in giro.

Il mio tessssoro.

Anche perché, diciamocelo, in internet si trovano quasi tutti i libri belli e pronti per essere letti.

Gratis.

Sì, gratis.

Non vi dico dove, no, ma basta che cerchiate su Googlesiti per scaricare ebook gratis italiano” ed il gioco è fatto. Per esempio io ora mi sto dedicando allegramente alle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, tutte inserite nel mio comodissimo e piccolissimo Sony.

Amorino mio.

Illegale? Sì, certo. Molto.

Ma far pagare un libro € 22,00 invece non lo è?

Secondo me sì, specie a me che leggo più di 80 libri all’anno (ndr. dati certificati dalla mia pagina di Anobii, se non ci credete controllate pure).

E specie considerando che:

-  Molte edizioni, dal costo paurosamente vicino ai € 20,00, fanno schifo. Si scollano le pagine, sono semplicemente cartonate e non rilegate, e curate da schifo. Vogliamo poi parlare delle traduzioni? Vogliamo? No, meglio di no.

-  All’autore va al massimo il 5% del prezzo di copertina. Questo vuol dire se, mettiamo, Wilbur Smith prende il 5%, lo scrittore novellino prenderà, se va bene, il 3%. Ed il resto? Il resto se lo ciucciano distribuzione/editore e compagnia cantante. Pure il libraio? Sì, ma in percentuali così misere che avere una libreria è più antieconomico del Leftorium di Ned Flanders.

-  La matematica non è un’opinione: 80 x 20,00= € 1.600. Chiaramente non posso permettermelo, almeno finché non decide di iniziare la carriera di signorina da marciapiede. E alla mia età, francamente, sento di non aver mercato.

Non fate i perbenisti, non dite: “Eh, ma allora c’è la biblioteca!”

Quella del mio paese non solo è sguarnita e triste, ma apre in orario di ufficio. Comodo, eh?

E poi io i libri, siano di carta o digitali, li tesaurizzo.

Mi piace sapere che sono miei.
Solo miei.
E stanno son me.

Con me.

Solo con me.

Per sempre…


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