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Morcellini: ''Mediaset quella che perde di più, percezione utenti cambiata''

Creato il 16 dicembre 2013 da Digitalsat

Morcellini: ''Mediaset quella che perde di più, percezione utenti cambiata''«Chi perde di più oggi dentro la tv, come succede in realtà da un pò di tempo, e' Mediaset. e' lei a pagare maggiormente il conto della crisi. All'inizio, infatti, la tv commerciale, e' stata vista come tv innovativa; poi, man mano, la percezione degli italiani e' cambiata: lentamente si sono accorti che dietro c'era un interesse politico. E quindi gli stessi teleutenti di Mediaset ora la considerano come il manipolatore».
E' la fotografia scattata dal massmediologo Mario Morcellini che commenta con l'Adnkronos la VII Indagine di Demos-Coop su 'Gli italiani e l'informazione' (diffusa da la Repubblica). Un'indagine che evidenzia la sfiducia degli italiani nella tv rispetto agli anni precedenti, in particolare nei Tg e nei talk show, e la tendenza, di contro, a rifugiarsi nei social network.

«Sono dati importanti quelli dell'indagine pubblicata oggi
- rileva Morcellini - ma non sono di certo sorprendenti per gli studiosi di comunicazione che, questi trend, li vedono da un pò di tempo. La tv sta lasciando più liberi gli italiani rispetto al passato, non solo in termini di fiducia, ma in termini di tempo dedicato e quindi di forza comparativa rispetto agli altri mezzi. E questa e' la tendenza che in Italia c'e' dal 1993: 20 anni in cui la tv ha lasciato via via qualcosa sul campo. Anche la radio e la stampa sono in crisi - aggiunge - ma in modo diverso: la radio soffre una crisi molto più limitata avendo un'importanza quantitativa minore e quindi meno pubblico da perdere; la stampa vive la crisi più pronunciata sia che si tratti di quotidiani che di settimanali».
Quanto, in particolare, alla fiducia nei Tg: «e' interessante notare che il Tg3, pur perdendo, arriva sempre primo nei giudici positivi, seguito dal Tg1. Ancora più interessante notare che la Rai nelle prime 5 posizioni si becca quattro nomination e cioe' Tg 3, Tg1, Tg2 e Rai News 24 che e' quinto. Quando, invece, si esce dal servizio pubblico che ha ottime performance, il primo e' il Tg di La7 che ha una delle differenze positive maggiori degli ultimi anni in termini di grado di fiducia, anche se l'aumento di fiducia maggiore ce lo ha Rainews 24. Arriva poi il Tg5 e infine Sky. Radio Rai, che dovrebbe stare rigorosamente nel servizio pubblico, segue invece sia il Tg La7, che il Tg 5 che Sky Tg 24».
E veniamo ora al colore politico del pubblico dei Tg: «Osservando i comportamenti si vede quali aree politiche i Tg coltivino. Si crea, infatti, un processo di riconoscimento reciproco. E le sorprese qui non mancano. Il centro, nonostante politicamente conti meno, e' quello più rappresentato in quasi tutti i Tg, tranne che nel Tg5. D'altronde e' sempre stato così, perche' il centro e' il luogo più rassicurante per i media al fine di non schierarsi. Le performance più ascensionali sono quelle del Movimento 5 Stelle, sistematicamente forte nei Tg di La7. Il centrosinistra brilla solo nel Tg3, nel Tg La7 e nei Tg regionali, quindi ha una bassissima copertura comunicativa; mentre il centrodestra brilla sistematicamente nei Tg Mediaset».
«Non manca poi una nota di colore: in testa, nei programmi di approfondimento, un certo consolidamento registrano Report e Ballarò che, pero, e' meno brillante rispetto allo scorso anno.  In consolidamento e - va messo in evidenza - non in crescita tutti i programmi satirici come Striscia la Notizia, Che tempo che fa, Le Iene. Cosa, questa - osserva il massmediologo - davvero inusuale in tempi di antipolitica». «In tutto ciò - conclude Morcellini - e' chiaro che Internet sta diventando il vero riferimento degli italiani stanchi della solita minestra informatica e comunicativa. Le sconfitte dei media sono sempre provocate, quasi matematicamente, dagli incrementi dell'approvvigionamento dell'informazione in rete»


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