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Morcheeba: un Live Ricco di Vitalità e Colore

Creato il 19 luglio 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Silvia Medeossi 19 luglio 2013 Morcheeba: un Live Ricco di Vitalità e Colore

Incontrare i propri miti è sempre correre un grande rischio. Quello, di fatto, di cestinare in un nanosecondo anni e anni di ascolto musicale, perché indipendentemente dalla qualità del suono la parte da leone sai che l’avrà anche tutto quell’insieme di emozioni irrorate da un troppo acceso senso critico. Se quello stesso senso critico resiste negli anni, album dopo album allora sai che il rischio sarà relegato a pochissimi fattori, in ogni caso un’adrenalina piacevolissima e corroborante che di certo alimenta l’interesse per il live. L’agenda segna un appuntamento che il mio lettore musicale ha ripetuto costantemente negli anni, ossia quello con la musica dei Morcheeba, dal vivo all’aperto in occasione della Fiera della Musica ad Azzano Decimo (Pordenone). L’atmosfera è quella che mi piace vedere intorno ad un concerto, quelle stesse facce empatiche con cui sai già di condividere cori a squarciagola, non quelle composte di chi finge gusti enciclopedici e plastificati. Attesi, attesissimi e finalmente il palco si colora con le luci di scena e le prime note bastano a tutti i presenti per riconoscere la famosissima The Sea. Ad intonarla è nuovamente la ritrovata Skye Edwards, vera anima vocale del gruppo, dal quale si era separata per diversi anni e nel quale aveva sempre lasciato un posto più o meno vacante con sostitute mai formalmente e pienamente inserite. Lei, invece, quel ruolo se l’è cucito addosso nel tempo, in seguito ad un amore professionale a prima vista con i fratelli Godfrey, del quale di tracce sul palco se ne ritrovano abbondantemente nel ripercorrere, fra classici e novità, le sonorità chill-out in perfetto Morcheeba style.

Morcheeba: un Live Ricco di Vitalità e Colore

Da Friction a Never an Easy Way, da Blindfold fino a Slow Down, tanto per non farci mancare quella fluttuante scia di influenze e contaminazioni musicali di ogni dove, dal folk all’esotico che rapiscono quanto basta per marchiare una canzone, rendendola indelebile ed attribuendole un’identità, una storia, senza tuttavia risultare un mal riuscito miscuglio di importazione. Negli assolo tanto strumentali quanto vocali il suono rimane puro e cristallino, sottolineando la bravura primitiva degli artisti messi a nudo dal vivo pur con poche divagazioni dagli spartiti degli album. Sorprende e diverte Skye, alla quale la platea perdona l’umorismo tipicamente inglese perché ben compensato da un sorriso acceso e quasi fluorescente, tanto vivo era sul suo volto; eccentrica ed allegra, pur nell’apparire diva, con vestiti sgargianti rigorosamente self-made, come ben ha specificato lei stessa, fashion designer londinese, prima che cantante, nei modi tutt’altro che sofisticati e nella gioiosa ed al tempo stesso infantile ilarità, trasmette subito quella spontaneità che contraddistingue l’interprete dal mero esecutore.

Morcheeba: un Live Ricco di Vitalità e Colore

I cori si sprecano su Rome Wasn’t Built in a Day, generosamente servita senza la noia di un musicista assuefatto ad un suo successo sempreverde, ben servita come biglietto da visita di tre new entry del nuovo album che uscirà in ottobre, fra le quali spicca Gimme Your Love, che pur lasciando all’ascoltatore un ritornello “pop” ridefinisce la sagoma di una band che non perde la sua freschezza nonostante i quasi vent’anni alle spalle. Le conclusioni sono presto fatte. Il mito non crolla nemmeno quando ti accorgi che la possibile intervista prenderà, se tutto andrà per il verso giusto, la forma di uno scambio epistolare, ultimo ricordo di un concerto che sigla un apostrofo positivo nella tua personale storia d’amore con la musica, facendoti sorridere e tirare un sospiro di sollievo per non dovergli attribuire la colpa dell’unico neo della serata: quello che ha fatto rimpiangere persino al più irrefrenabile pubblico l’assenza di posti a sedere.

Morcheeba: un Live Ricco di Vitalità e Colore

 

Le tre immagini relative al concerto inserite all’interno dell’articolo sono di Luca d’Agostino (Phocus Agency)

In copertina: Morcheeba in una fotografia di Alex Lake

 


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