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Mordi e impara.

Da Wising
Mordi e impara.Cigolino mi ama moltissimo e lo dimostra tirandomi morsi che vorrei piangere, infilandomi le dita nel naso,  pinzandomi le labbra con le ditina -tenaglia. Credo che dopo, a livello di tortura, ci sia solo la scarica elettrica o la privazione del sonno.
E' iniziato tutto da un paio di mesi e all'inizio non ho dato molto peso alla questione. Ogni morso è un no severo, seguito da spiegazione che i morsi non si danno, che fanno male. Mi ascolta, un secondo dopo si è già dimenticato e ingaggia vere lotte tra sè e le mie dita, ridendo e mordendo. Non lo fa sempre, ma lo fa spesso, soprattutto se stiamo giocando. Ora. Per quanto accecata da amor materno, una domanda me la sono fatta.  E' normale? Sì, lo è. Intorno all'anno il bebè usa la bocca per conoscere il mondo che lo circonda. Già dallo svezzamento (più o meno) comincia ad assaggiare tutto, per farsene un'idea. La modalità continua, fin verso i due anni. Insomma, è il suo modo per conoscermi meglio e per presentarsi. Uhm.  Allora perchè lo fa solo con me? C'è un'altra motivazione: attirare l'attenzione, gestire la frustrazione di non essere sempre al centro del mondo (soprattutto del mio).  La frustrazione, che è inevitabile, non è perfettamente affrontabile da un bimbo piccolo (intorno all'anno e poco più) che mette in atto una serie di cose per ristabilire il proprio ordine ideale: piange, si arrabbia e morde, appunto. E' un passaggio fondamentale per il bambino, che impara così a dare i confini al proprio mondo e a "consolarsi da solo", cioè impara che a volte è necessario far da sè (calmarsi, giocare ...) perchè non è realistico che ci sia sempre qualcuno a disposizione. La mamma è l'oggetto del desiderio primario, per cui attirare la sua attenzione è lo scopo della vita di un bimbo piccolo. Va da sè che un po' queste cose mi mettono in crisi. Gli do abbastanza retta? Sono abbastanza presente? Mi sono risposta sì, ma poi mi viene il dubbio di essere troppo indulgente con le mie capacità di mamma. Un giorno chiederò a lui cosa ne pensa, magari prima dell'adolescenza così avrò risposte meno tormentate. Certo, a volte, davvero, non so cosa fare. Non mi vengono in mente giochi, non mi vengono in mente storie. Il vuoto. Allora uso l'humor. Rompo degli schemi. Io che sono molto flemmatica, faccio finta di dover fare tutto velocemente: e cigolino ride come un matto; faccio finta che mi cadano tutte le cose e lui a ridere a creapapelle e così via. In realtà credo che anche lui stia usando il senso dell'umorismo quando morde, almeno per la maggior parte delle volte. Lo fa quando la situazione è giocosa, quando senza dubbio è lui il centro della mia massima attenzione. Rompe uno schema, oltre che lasciarmi il segno dei denti. Morde e ride.  Più si ride e più si impara dice la teoria universale dell'umorismo di Clarke. Già. Ma cosa esattamente sta imparando?

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