Doveva essere una congiura contro di lui. Già c’era quella stolita tritacabbasisi di sua moglie, che da quando lui apriva gli occhi con la mattinata fino a quando si andavano a coricare, se le inventava a raffica le torture, che forse durante la notte, invece di dormire, ne rumuliava di nuove per l’indomani. Non bastava! Ora c’era pure lo stereo a tutto volume della nuova vicina, una quarantenne sulla via della zitellaggine fissata con una cantante che doveva conoscere solo lei, con una voce assiringata che gli aveva fatto venire i vermi mentre si stava appennicando sulla sdraio nel terrazzino. Già che era nervoso per il pititto che gli era rimasto dopo che sua moglie a pranzo gli aveva concesso solo un piatto di pastina squarata e un pezzo di pane e caciocavallo. Si alzò indiavolato dalla sdraio. Fottendosene dell’artrosi corse verso il pianerottolo e sfondò la porta della dirimpettaia con forza sovrumana. Quella stava ancora finendo il ritornello “senza te o con te la mia vitaaaa è difficile ma non è finitaaa…” mentre il vecchio le tirava il bastone a mo’ di lancia dritto in un occhio e le si scaraventava addosso per affucarla. Peccato che nell’impeto della raggia, non avesse calibrato la sua nuova forza e precipitò insieme a quella stracchiola che teneva stretta per il collo giù dalla finestra.Senza te sento che
la mia vita è difficile ma non è finita in salita lo so penso che ce la farò senza te o con te io volerò (Senza te o con te - Annalisa Minetti)Serena Giattina


