Morire di invidia per trasporti e qualità urbana perfino se ci aggira nella periferia di Praga. Foto e riflessioni

Ceskomoravska, Metro B, Praga. Quartiere di Liben, periferia, non proprio un quartiere bellissimo. Visto che dietro si trova la O2 Arena, il palasport più grande di Praga, la fermata si può paragonare ad EUR Palasport. 
Come si vede, l'arredo urbano è perfetto, non si vede nulla di rotto o decadente. 
Per terra nemmeno una cartaccia. 
Le indicazioni sono chiare, anche se non si capisce il ceco. 
I tornelli non servono, basta qualche obliteratrice, i controllori non sono all'uscita, ma nel mezzanino, solo che non si vedono dall'entrata, e quando si scorgono è troppo tardi per tornare indietro e farla franca. 
I displays indicano solo due cose, dove andrà il treno e tra quanti minuti e secondi arriverà. 
I treni sulle 3 linee girano uno ogni 3 minuti dal lunedì al venerdì in ora di punta, uno ogni 6-7 minuti fuori punta ed il sabato e festivi. 
Anche per chi non sa il ceco le tariffe, la rete, ed il notevole servizio notturno sono semplici da capire. 
Un consiglio per chi deve venire a Praga e rimanerci per più di 5 giorni. Fatevi l'abbonamento mensile, costa 20 euro, per richiederlo basta una fototessera, tre dati (nome, cognome e data di nascita). La tessera viene emessa all'istante e l'abbonamento non vale per il mese solare, ma per 30 giorni a partire dalla data di emissione.








Questa è la fermata del tram di Palmovka, sempre Praga 9, sempre nel quartiere di Liben. Volutamente sempre periferia.
Ma potrebbe essere una fermata a caso di una qualsiasi linea di bus o tram.
Qui a nessuno verrebbe in mente di buttare soldi per acquistare paline elettroniche che funzionano e non funzionano.
Come vedete dalle foto, sono esposti tutti i passaggi di ogni mezzo che transita, linea per linea, mettendo ben chiaro a che ora passerà quel mezzo.
Che ci frega, a Roma, di sapere a che ora parte dal capolinea la prima e l'ultima corsa, noi vogliamo sapere a che ora passa il mezzo. Punto.
Noterete che anche qui, nemmeno mezza cartaccia per terra ed arredo urbano in ottime condizioni.Alberto*Semplicemente c'è una "dignità" che da noi manca. Ma la cosa più grave non è vivere senza dignità, bensì essersi convinti che vivere senza dignità sia la forma di vita normale, ordinaria, immutabile. La reazione a queste immagini e a queste riflessioni è, a seconda, "sì ma noi ciavemo er Colosseo"; "sì ma noi ciavemo Totti e lo Sparta Praga fa schifarcatzo" oppure, nella migliore delle ipotesi, "sivvepiace Praga annatece". Ergo la dignità dei luoghi e dei servizi è diretta conseguenza di una mentalità che non vuole vivere in contesti dignitosi. Di una mentalità interessata ad altro. Di cittadini che trovano ordinario vivere nelle case più pulite d'Europa circondante da spazi pubblici e ambienti comuni più sporchi d'Europa-RFS