Giunto al secondo disco (il primo per Relapse), il trio al femminile di Brooklyn centrifuga all’interno di Cursed To See The Future tutto ciò che di più malsano il metal abbia partorito dagli anni Ottanta ad oggi, quindi abbondanti dosi di black, thrash, death, doom, sludge e quanto altro serva per creare una pozione che faccia leva sul riffing e su di un drumming tellurico, con vocals urticanti e malevole che donino un mood ancora più intransigente e iconoclasta. L’insieme non riesce ad andare oltre la somma delle parti, sebbene si riveli un ascolto nient’affatto noioso o privo di spunti interessanti, soprattutto sembra regalare una solida scusa per lasciar andare la testa a tempo nel più puro spirito metal di sana e robusta costituzione. Ciò che manca qui, piuttosto, è la capacità di aggiungere una vera impronta personale o un che di memorabile: non si va oltre il solido lavoro di genere per lappassionati e cultori di quella lunga linea di sangue che da sempre fa la gioia dell’ala più intransigente e facinorosa della scena metal. Premesso ciò, non resta che abbandonarsi a sei tracce che soddisferebbero zio Fenriz e zio Pike in egual misura, proprio per la loro capacità di incontrarsi a metà strada tra dialetti differenti di una stessa lingua, voci distinte di una sola enciclopedia che fa di distorsione e volume i suoi argomenti principali. Cursed To See The Future è, perciò, il classico giro di giostra che lascia con il sorriso in bocca e non fa rimpiangere il tempo perduto, in attesa che al prossimo assalto la formazione sappia spingere più a fondo la lama e porti l’aggressione al livello successivo. Per ora ci si fa del male senza starci troppo a pensare.
Tracklist
01. View From A Tower
02. Epochryphal Gloom
03. The Summoning
04. Devilspell
05. Series Of Decay
06. Anchored In Time