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Morte (di un blog)

Creato il 02 novembre 2015 da Cobain86

Morte (di un blog)Chi o cosa può mettere la parola fine ad un’amicizia? Una donna rubata, una parola detta di troppo, un interesse contrastante comune, la voglia di prevalere? Beh nel caso di una mail da più di 50 righe credo che possa sortire un effetto devastante (soprattutto per chi la riceve).

É la fine di un blog curato dalla mia migliore amica e della sua compagna di avventure, concerti, uscite e pappapero. E’ una verità (una faccia perlomeno) che viene scagliata come un sasso nello stagno e manda echi anche molto distanti dal punto d’impatto.

Che dire? Sono quelle e-mail che si aprono per caso, credendo che sia la solita news veloce e invece ti fermi, prendi un bel caffè e te la leggi con calma, meditando e ponderando su come rispondere a tono, in modo che ogni fendente arrivi dritto e preciso al mittente della missiva incriminata.

Con la posta elettronica basta un niente per essere fraintesi: la mancanza di uno smile, due virgole in meno e uno scherzo diventa una pesante accusa.

Da quello che si legge, però, qui si scherza poco: qui il carnefice balla sul corpo della vittima in un bolero mortale che non porta a nulla di buono.

Certo, la fine dei rapporti non è mai serena: in amore, poi, diventa una letterale tragedia.

Restando in tema di amicizia ho interrotto rapporti che mostravano forti incompatibilità di carattere, i due opposti: almeno nell’amicizia vorrei riuscire a trovare la giusta sintonia.

Se tutto può finire con un’e-mail infuocata scritta a km di distanza si pone un necessario dilemma: come riconoscere i veri amici?

Ho rinunciato a tecniche, trucchi e giochetti: in questi 29 anni ne ho viste di cotte di crude e, come spesso accade, alcuni si rivelano una sorpresa ed altri degli stronzi autentici, con tanto di marchio DOC.

L’amico è la persona che c’è anche quando non hai chiesto il suo aiuto ma sai di averne bisogno, è la mano invisibile che ti accarezza prima di addormentarti, è lo sguardo che ti segue ai concerti, è la voce calda e rassicurante che ti dirà che tutto andrà bene e riuscirai ad uscirne. É una cosa oltre il sesso, i soldi, le compagnie, i momenti, le stagioni, gli scazzi improvvisi: è qualcosa che ti porti dietro nel cuore, quel qualcosa che ti arricchisce in modo speciale ed unico a tua totale insaputa.

É molto difficile trovare amici veri (come testimoniano alcuni articoli passati su questo blog) e, anche quelli che sembrano tali, prima o poi si smascherano mostrandosi nella loro miseria e povertà d’animo. Io spero che queste due amiche possano chiarirsi e, se ciò non dovesse accadere, rimarremo sempre io & Betty, cristallini nel titanio, resistenti al passare degli anni.

Abbiamo passato periodi fidanzati/e dove non ci si vedeva, piccoli litigi, ricordi, sogni, risate, momenti tristi, maldicenze e malfidati, persone che giocavano continuamente sul fatto che non ci siamo mai fidanzati. In effetti è curioso, risulta l’anomalia più evidente: due persone che si completano l’una con l’altra (di sesso opposto) e non stanno insieme: come mai?

Credo che sia una questione di tempi: io a 16 anni ero molto diverso rispetto ad oggi, non potevo offrire l’esperienza e la maturità che, grazie al tempo e agli amici, ho accumulato e reso mie. Naturale quindi che lei cercasse qualcosa di più.

Aiutandola a raccogliere i cocci ho capito che ero io a volere qualcosa di più e a provare esperienze nuove e mi sono fidanzato con altre ragazze. Quello che all’inizio poteva sembrare un handicap si è rivelato prezioso, in quanto il tempo ha diluito le cose mettendole sotto una luce nuova.

É il percorso della vita, una biologica simbiosi di persone ed eventi che rendono noi persone uniche e gli altri individui arricchiti dal nostro passaggio (e viceversa). Forse è stato meglio così, forse deve arrivare il nostro momento: magari, un giorno, baciandoci capiremo che dovevamo farlo prima.

Molto spesso troviamo dei punti di contatto ma da lì ad essere una coppia che funziona ne passa: bisognerebbe vedere quanto ognuno di noi è disposto ad impegnarsi e a mettersi in gioco per creare il legame e l’intesa necessari.

Chi può dirlo?
Per ora la situazione è questa: per la carta da lettere e gli asciugamani con le iniziali c’è tempo, si vedrà.

Per l’immagine si ringrazia Fabran.com.

Marco


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