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Morte sospetta di Tim Weaver

Creato il 19 ottobre 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Morte sospetta

Serie David Raker

di Tim Weaver

 

Morte sospetta di Tim Weaver
Titolo: Morte sospetta
Autore: Tim Weaver (Traduttore: Stefano A. Cresti)
Serie: David Raker #1
Edito da: TimeCrime
Prezzo: 12,00 €
Genere: Thriller
Pagine: 425 p.

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Trama: Dopo la morte di sua moglie, portata via da un tumore improvviso, l’ex reporter David Raker cerca di rimettere insieme i pezzi della propria vita risolvendo su commissione i casi di persone scomparse. Il caso di Alex Towne è uno di questi. Ma Alex Towne non è semplicemente scomparso: Alex Towne è morto in un incidente d’auto, così brutalmente che gli inquirenti hanno dovuto identificare il suo cadavere dall’impronta dentale. Pur sapendo che si tratta di un caso disperato, David accetta l’incarico quando la madre di Alex gli confida di essere certa di aver visto il figlio in strada un anno dopo la sua morte. Durante la sua ricerca della verità ai margini del disagio esistenziale in un’Inghilterra contemporanea cupa e disperata, David si ritroverà invischiato in un labirinto di segreti e rivelazioni sconcertanti, scoprendo così di essersi cacciato in un’indagine dai risvolti ben più complicati e perversi del previsto. Sepolti nel passato di Alex giacciono i ricordi di una vita da dimenticare e l’ombra inquietante di un sospetto: a volte la morte può non essere solo un doloroso passaggio verso un’altra vita.

Serie David Raker:

1. Morte sospetta
2. Tracce di morte
3. Svanito
4. Inedito in Italia

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Recensioneù
di Livin Derevel

Un primissimo romanzo al cardiopalma per Tim Weaver, che ci racconta una storia che pende verso la cospirazione di stampo tipicamente americano, ma narrata con il savoir-faire caratteristico di molti autori inglesi.

Il protagonista di quella che nella sua terra d’origine è già una serie è David Raker. Un uomo pressoché ordinario che ha appena vissuto un’esperienza altrettanto ordinaria quanto tragica: la morte della moglie. È una sorta di ricerca dell’elisir che possa resuscitarla (metaforicamente) il motivo per cui David decide di dare ascolto a Mary, madre di un ragazzo scomparso in un incidente un anno prima, che afferma di averlo visto qualche giorno prima passeggiare lungo un marciapiede.

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Ora, la prima cosa che mi ha colpito, in positivo, di David è che non ha avuto un atteggiamento in stile “Le sfide impossibili sono il mio mestiere” o “Nonostante la situazione sembri assurda è ovvio che non lo è e dev’esserci qualcosa sotto”, ma anzi, il primo pensiero di David è stato “Non voglio alimentare una falsa speranza che potrebbe farle male”. David è insomma un personaggio realistico, concreto, sensibile, che possiede abbastanza buonsenso da comportarsi come un individuo con una propria personalità, e non come una pedina sulle pagine del libro, al servizio della storia.

Noi sappiamo benissimo che qualcosa di strano effettivamente c’è, ma lui no. Ed è con la sua medesima incredulità e inquietudine che ci addentriamo nel fitto di una trama dai fili tirati, tra cui sono incastrati spalle secondarie, comparse e antagonisti, ma senza mai riuscire a scorgere il loro effettivo ruolo.

Morte sospetta è un thriller a tutti gli effetti in cui lo scorrere dei capitoli si fa frenetico via via che le vicende – e insieme le domande – si accavallano. Chi è lo sconosciuto che ha avvicinato Raker in quella cittadina dimenticata dal mondo? Chi è davvero Jade, e cosa diavolo significano le criptiche frasi con cui pare voler comunicare tutto e nulla? E Alex, il figlio di Mary, è vivo oppure no?

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Come ho già detto, un lato del protagonista che ho trovato piuttosto piacevole è la sua “estraneità” ai fatti truculenti, ai misteri e al caos che si va delineando giorno e notte. David non è un poliziotto, non più, ed è quanto di più diverso dal classico uomo d’azione presente in molti libri o film. Prova paura, prova terrore puro, non anela a un’esistenza rocambolesca e non si auto convince di essere l’uomo giusto che occorre per risolvere la situazione. Ha la percezione della morte imminente, è incerto su quale sarà il suo futuro, e questo a parer mio aiuta il lettore a una migliore identificazione, sviluppando un’empatia che di certo in un romanzo non guasta.

Per contro, la stessa normalità che contraddistingue David può essere un pregio così come può essere un difetto. Weaver sembra tenerci molto a farci comprendere che David deplora l’assassinio, e quando è costretto per forza di cose a compiere atti che vanno oltre il senso dell’etica comune, si sente segnato profondamente. Una scelta di caratterizzazione molto espressiva, condivisibile o meno, ma che nel complesso è ammirevole.

L’ordito di Morte sospetta è un gioco di incastri, un rincorrersi di deduzioni e scoperte strappate a volte con dolore, fino a giungere a una conclusione che chiude il cerchio in maniera degna, forse un tantino troppo ordinata nella sua risoluzione, ma non stiamo a cercare il pelo nell’uovo.

Insomma, un giallo coinvolgente, macchinoso, scritto bene e con un personaggio interessante.

Da leggere.

 

Voto

 

Morte sospetta di Tim Weaver

 

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