Oggi diventa difficile parlare d’altro, Steve Jobs è e resterà Apple.
Non c’è molta fiducia per Timothy Cook (ma tutti lo chiamano Tim), 50 anni, guida l’azienda di Cupertino da quando Steve Jobs si era ammalato gravemente nel 2004.
Tim non ha lo stesso genio di Jobs, quello da cui sono nati prodotti rivoluzionari e di enorme successo come l’iPhone o l’iPad. Il vero debutto di Cook sul palcoscenico è stato proprio il giorno prima della morte del ‘visionario della Silicon Valley’, quando a Cupertino è stato presentato il nuovo iPhone 4s. Ma sul palco mancavano lo stile e il carisma del padre fondatore della Apple. Stile e carisma che lo hanno fatto amare dai suoi collaboratori e da milioni di fan in tutto il mondo.
Resta il messaggio di Steve Jobs lasciato ai giovani “siate folli”, ovvero grintosi, determinati, non perdete mai la fiducia, provate, provate sempre perchè nella vita è sempre bene tentare piuttosto che avere rimpianti… e siamo sicuri che Steve di rimpianti non ne ha, ha vissuto, combattuto, reagito e quando è arrivato il momento di parlare della sua malattia lo ha fatto, l’ha presa per mano la malattia, e si è fatto accompagnare in un viaggio, un altro viaggio… e un’altra luce sicuramente lo sta già abbracciando.
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