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Kickstarter sbarca in Italia, svolta nel crowdfunding?

Creato il 17 giugno 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo nove anni sbarca in Italia il portale di crowdfunding più famoso del mondo

Che cos’è il crowdunfing? Che cos’è Kickstarter? Il mondo dei creativi, dei sognatori, degli inventori e degli artisti ha ricevuto da qualche anno a questa parte un vero e proprio “calcio” in avanti. Da quando infatti impazza la moda delle startup innovative, e pare sia alla portata di tutti inventarsi “quell’idea che rivoluzionerà, in piccolo, il mondo“, si è sdoganata una nuova forma di impresa: realizzare i propri sogni significa prendere le proprie passioni ed intuizioni e provare a diffonderle, in tutto il mondo, grazie al web e alle mode. Ma non è tutto oro quel che luccica, e soprattutto non è così facile. Di startupper che languono nell’insoddisfazione e nella frustrazione di non riuscire ad iniziare ce ne sono ormai anche agli angoli delle strade e, tra quanti riescono a trovare il “budget” per dare il via ad un’azienda, ci sono comunque tanti destinati a scontrarsi con il duro muro della realtà. Questi ultimi vengono magistralmente presi per i fondelli da pagine come “La startup di m…”, passateci il francesismo.

Fioriscono tuttavia corsi motivazionali, guide su come fare il business plan o business model ideale, organizzazioni di finanziatori (business angels) per le idee migliori, incubatori e acceleratori (aziende che servono proprio per “consolidare” le competenze di chi vuol fare una startup e renderla economicamente sostenibile), addirittura programmi televisivi tipo reality. Il problema, principalmente, è sempre lo stesso: l’idea tanto geniale, lo è per tutti? O meglio, ha un mercato? In caso affermativo, la moda di credere in questi progetti facilita il passaggio più critico: trovare fondi per partire. Ed è qui che interviene il crowdfunding: si tratta di un portale con una community attiva di creativi da un lato e di finanziatori dall’altro che pubblicizza e finanzia idee. Hai una startup in mente (ma non solo: vuoi realizzare un evento o progetto benefico? Vuoi scrivere il romanzo della tua vita o tradurre la scenografia che hai nel cassetto in un kolossal hollywoodiano?) ed hai bisogno di una certa cifra per trasformare il sogno in realtà? Bene: prima regola “il marketing è tutto“. Sulle piattaforme di crowdfunding puoi spiegare il tuo progetto e chiedere al mondo di finanziartelo.

Come funziona il crowdfunding

Dopo aver inserito il tuo progetto nel portale, non ti resta che invogliare la gente a investirci dei soldi. Il funzionamento è semplice: fissi un obiettivo (es. 10.000 euro) ed un tempo per raggiungerlo (es. 1 mese), giri un video in cui fai finta di essere il giovane Steve Jobs e poi sfrutti il meccanismo dei rewarding per stimolare la fantasia dei tuoi investitori. A differenza di un finanziatore diretto, infatti, che per esempio ti potrebbe dare quei 10.000 euro che ti servono con un solo bonifico, ma in cambio vorrebbe quote della tua futura società (e se poi veramente svoltassi e nel giro di pochi mesi valesse milioni e milioni di euro?), nel crowdfunding i soldi sono praticamente “regalati” sulla fiducia. In cambio chi fa la donazione riceverà quel che tu deciderai: se stai per girare un film una copia in dvd autografata, per esempio, o un poster; se stai per progettare un nuovo drone gestito dalla app degli smartphone ma per qualche motivo più bello di quelli che ci sono già: fotografie, anteprime, ringraziamenti, chi più ne ha più ne metta.

Se al termine del periodo prefissato non si è raggiunta la cifra-obiettivo, i soldi scompaiono dalla colletta e ritornano nelle tasche dei donatori. Se invece dopo un mese sei riuscito a trascinarti dietro un entusiasmo tale da superarla, la cifra obiettivo, e per rimanere sull’esempio invece di 10.000 euro ne hai raccolti 18.000, allora te li tieni. Tutti tuoi, per partire con il progetto.

La situazione in Italia ieri e oggi

Ovviamente, in Italia è arrivata questa novità quasi in contemporanea con il resto del mondo. Su internet tutti navighiamo e vediamo cosa succede. I più arditi però hanno provato ad usare Kickstarter (uno dei portali più grandi al mondo per il crowdfunding, insieme ad Indiegogo, più specializzato su band che vogliano incidere il primo album o attori che vogliano mettere in scena la loro pièce teatrale) scoprendo poi che, se sei italiano, non potevi aprire la pagina del tuo progetto, né ricevere donazioni. I crowdfunding italiani si potevano pubblicizzare su altri siti, come Eppela, limitati però, al di là di meriti e demeriti, da community molto più ristrette e da una visibilità che varcava di poco i confini nazionali. Per immaginare una misura di queste differenze basta farsi un giro sui due tipi di portali: quelli americani finanziano progetti di 500.000 dollari, quelli italiani rimangono spesso nel range tra 1.000 e 5.000 euro.

Ed è qui che arriva la novità del giorno: Kickstarter finalmente, dopo 6 anni dalla sua nascita, apre in Italia: il tredicesimo paese che parteciperà direttamente alla community globale. O meglio, permette agli italiani di partecipare, con le lusinghe di Yancey Strickler, co-fondatore e Ceo dell’azienda, che ha dichiarato: «Le idee innovative italiane sono sempre state apprezzate in tutto il mondo.L’Italia ha già contribuito moltissimo alla cultura mondiale, dalla moda al cibo, dall’arte al cinema, dalla musica alla letteratura, le idee innovative italiane sono sempre state apprezzate in tutto il mondo. Ora Kickstarter aiuterà tutti i creativi italiani a realizzare le proprie idee innovative attraverso il sistema della collaborazione e con il supporto di una community mondiale davvero enorme.»

Effettivamente enorme sembra esserlo, con ad oggi 8,8 milioni di persone che hanno investito l’equivalente di circa 1,6 miliardi di euro per dare vita a più di 86.000 progetti creativi di registi, musicisti, designer, imprenditori.

Insalata di patate - Wikipedia

Insalata di patate – Wikipedia

Il momento di agire?

Prima di lasciarvi andare sul sito di Kickstarter a buttarvi nell’avventura (occhio: esistono mille consulenti e regole e accorgimenti per riuscire nel vostro intento, checché ve ne dicano non è sufficiente la buona volontà!) però, è il caso anche qui di apprezzare la creatività di alcuni. Un progetto che è passato alla storia è quello dell’“Insalata di Patate”: divertente e ironico, chiedeva 10 dollari di finanziamento per cucinare – appunto – un’insalata di patate. Il rewarding contemplava cose del tipo: “a chi donerà 5 dollari dedicherò un pensiero”, “a chi ne donerà 10, dedicherò la lettura del suo nome ad alta voce” ecc. ecc. Il fenomeno è stato tale, per l’originalità di inserirsi con una chiara presa per i fondelli in un mondo tra il creativo ed il motivazionale, da raccogliere la bellezza di oltre 55.000 dollari. Una cifra che, per un’insalata di patate, fa vertiginosamente girare la testa.

Ma i casi di film o progetti divertenti sono numerosissimi, ed è anche divertente perdersi tra i progetti finanziati per viversi quella sensazione fastidiosa e stimolante al tempo stesso del “ma perché non ci ho pensato io!”. Segnalateci i vostri, se avrete bisogno di visibilità… e ne avrete, oh se ne avrete!

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