di Nicola Pucci
Melius abundar quan deficere, verrebbe da esclamare al momento di far riassunto della settimana tennistica. Già, sulla strada che conduce al Master di Londra ben tre ATP World Tour 250 venivano offerti in opportunità a chi cercava la qualificazione agli ultimi posti utili per l’evento che raduna gli otto migliori. Mosca, Stoccolma e Vienna, tre piazze importanti per tre tornei che hanno rilanciato le quotazioni di Gasquet e Haas, hanno regalato il primo hurrà a Dimitrov e dove i nostri portabandiera, Seppi e Fognini, son stati capaci di ritagliarsi momenti di notorietà, anche se con alterne fortune, ad onor del vero.
Gasquet vince a Mosca – da atpworldtour.com (Getty images)
TORNEO DI MOSCA. La Kremlin Cup chiamava Andreas il bolzanino a confermare il titolo di dodici mesi orsono – battè in finale il brasiliano Bellucci – e curiosamente l’azzurro si presentava ai nastri di partenza come allora accreditato della testa di serie numero 2. Ma non sempre è domenica, anzi, l’allievio di coach Massimo Sartori stavolta si ferma al sabato, liquidando Lorenzi al debutto, beneficiando del ritiro di Roger-Vasselin sul 5-2 del primo set ai quarti, sbattendo in semifinale contro Kukushkin, kazako ma russo di nascita che pare giocar bene solo quando respira l’aria di casa sua, già finalista nel 2010 a San Pietroburgo e semifinalista quattro anni fa proprio nelle capitale. Il ragazzo di Volgograd, per la sfida che vale il titolo, trova dall’altra parte del net Gasquet, che corre per guadagnarsi un posto al Master e non può proprio fallire la ghiotta occasione. Ma Richard, croce e delizia di Francia, deve penare, e pure parecchio; perde il primo, vince di un soffio il secondo, va sotto di un break al terzo, infine trova lo sprint per arginare le botte da fondocampo del sorprendente kazako, numero 102 del ranking, coriaceo ma non abbastanza per assaporare il gusto della vittoria. Gasquet tira un sospiro di sollievo ed incamera il decimo successo in carriera.
Dimitrov vince a Stoccolma – da atpworldtour.com
TORNEO DI STOCCOLMA. Buon tabellone, per l’IF Stockholm Open, Ferrer numero 4 primo favorito con Raonic, numero 11, sfidante di lusso che indoor può far male. Ma se il soldatino spagnolo, col mirino che punta al Master, si sbatte come suo solito e giunge all’atto conclusivo, il canadese incoccia ai quarti con l’estro di Benoit Paire e fa le valigie anzitempo. Il francese cederà il passo a Dimitrov, affatto distratto dalle voci che ipotizzano una prossima paternità con Sharapova, e per il bulgaro è la seconda finale in carriera dopo Brisbane a gennaio. C’è chi pedala da fondo, David, e chi gioca di fino, Grigor. Chi ormai ha fama consolidata tra i top-ten e chi cerca di sedersi al tavolo dei grandi, vestito dei panni del predestinato e stile che molto, forse troppo, lo fa assomigliare al Magnifico. Stavolta vince il nuovo che avanza, Dimitrov, di rincorsa, e così, un giorno, Stoccolma potrà forse vantarsi di aver dato i natali al campione del domani.
Haas vince a Vienna – da atpworldtour.com
TORNEO DI VIENNA. 571.755 eurini di montepremi per l’Erste Bank Open, con Tsonga, Haas e Fognini a capeggiare il lotto dei pretendenti al titolo. Stavolta, ahimè, Fabio il ligure presenta il volto dannato di se stesso, cedendo di schianto ai quarti con l’olandese Haase dopo aver incassato il primo set. Robin prosegue la sua striscia a danno di Tsonga e giunge in finale al cospetto di Haas. Già, Haase contro Haas, e il rischio di far confusione è decisamente elevato. Fin quando i due avversari non iniziano a scambiare, e la classe del tedesco si evidenzia troppo dal tocco boscaiolo dell’olandese che però ha coraggio ed è capace di trarre il meglio dal suo bagaglio tecnico, non certo di primissimo ordine. Il buon Haase perde il primo e pare in difficoltà anche al secondo set, riemerge dal baratro, allunga la sfida al set decisivo ma si arrende infine alla voglia di Haas di dimostrare che a 35 anni è ancora presto per pensare alla pensione.
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