Mosè abbandonato dalla madre nelle acque
del Nilo dentro una cesta, è salvato dalla figlia del faraone
(dipinto del Veronese)
Mosè fu certo la prima personalità che con la sua opera, influì in modo decisivo sulla storia dell'uomo. Di lui, oltre al racconto biblico, non abbiamo altra notizia, ma oggi Mosè è considerato da tutti gli studiosi un personaggio storico la cui presenza mantiene un valore indiscutibile anche se si formarono intorno ad essa motivi leggendari.
Narra dunque la Bibbia che Mosè nacque in Egitto, nella tribù di Levi, discendente dal terzogenito di Giacobbe, in un'epoca in cui gli Ebrei, erano perseguitati dai faraoni, Questa persecuzione, in realtà, iniziò dopo che gli Hyksos, i popoli nomadi che avevano invaso l'Egitto verso il 1670 prima di Cristo, furono scacciati dal paese un secolo più tardi.
Gli Hyksos, di stirpe semitica, avevano stretto buoni rapporti con la popolazione ebraica dell'Egitto, anch'essa semita, ed è naturale che, dopo la loro cacciata, gli Egiziani fossero mal disposti verso gli Ebrei, i quali erano stati solidali con l'invasore. Si ritiene dai più che Mosè sia nato agli inizi del XIII secolo prima di Cristo.
Il faraone, forse Rameses II, aveva ordinato che i nuovi nati degli Ebrei fossero gettati nel Nilo. La madre di Mosè eseguì l'ordine lasciando al fanciullo una possibilità di salvezza: lo affidò alle acque del fiume dentro una cesta. La figlia del faraone, passeggiando con le sue ancelle lungo le rive del Nilo, scorse la cesta portata dalla corrente e salvò il neonato, che venne educato alla corte egiziana e vi rimase fin verso i quarant'anni.
Era un uomo dal carattere impetuoso e ardente, dotato di un profondo senso della giustizia. Sebbene di educazione egiziana, conosceva le sue origini e partecipava alle pene del popolo oppresso. Un giorno vide un egiziano che bastonava un vecchio ebreo: spinto dalla sua focosità intervenne e lo uccise.
Con questo generoso gesto aveva deciso della sua sorte: non gli rimaneva che fuggire per non essere messo a morte. Abbandonò dunque la corte e si rifugiò nel deserto di Madian, a sud-ovest della Palestina.
In quella solitudine, la sua naturale religiosità affiorò gagliardamente in lui; ebbe visioni, lo stesso Dio degli Ebrei gli apparve per rivelargli il suo nome, Jahveh, e comandargli di tornare in Egitto e salvare il suo popolo.
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