Due sere fa mi sono rivista il dvd di IRON MAN, ieri sera IRON MAN 2 e oggi, finalmente al cinema, IRON MAN 3: sono perciò nella migliore disposizione d’animo per parlare della mostra ANDY WARHOL’s STARDUST – Stampe dalla Collezione Bank of America Merrill Lynch. Che c’entra, direte? Tanto per cominciare il supermiliardario Tony Stark diventa Iron Man per farsi perdonare un passato da fabbricante d’armi, e forse, ma solo forse, Merril Lynch ha bisogno di farsi perdonare qualche recente peccatuccio, meno sanguinoso ma altrettanto deleterio…
In un’unica grande sala al pianterreno del bel Museo del ’900, corredati da didascalie sintetiche ma chiare ed esaustive, sono stati radunati pezzi fondamentali della sua produzione, alcuni singoli ma nella quasi totalità nel modo migliore possibile, cioè in portfolio completi. Si tratta infatti di interi gruppi di 10 serigrafie ognuno, che danno modo di seguire e capire le intenzioni dell’autore molto meglio di quando le vediamo isolate, su cataloghi o libri di storia dell’arte. Intenzioni ironiche e corrosive per le mitiche lattine di Campbell Soup del 1969, al pollo, alle ostriche, al formaggio e in altre versioni che solo gli americani sembrano essere in grado di apprezzare.
Dal tipo e dal modo dei miei commenti avrete certo capito che non sono una specialista o una storica dell’arte: sono solo una persona curiosa, attratta dalle cose belle che la città offre. Questa lo è, visitatela in leggerezza, senza timori o pregiudizi, e “guardate le figure”, è quello che Warhol avrebbe voluto. E mi raccomando: portate i bambini, si divertiranno un sacco e a casa disegneranno per settimane.
La mostra è allestita presso il Museo del ’900, nel Palazzo dell’Arengario in piazza del Duomo -vanta un’apertura molto lunga tutti i giorni – possibilità di ingresso gratuito con modalità e in orari da controllare sul sito del museo
Presso la libreria del Museo è disponibile gratuitamente una guida illustrata alla mostra, ricca di spiegazioni, utile e ben fatta, in italiano e in inglese.