Da un lato, tutto ciò non meraviglia più di tanto, se solo pensiamo agli sbandamenti strategici degli ultimi anni riguardo ai contenuti, ai tempi e alle ondivaghe sedi che hanno portato la manifestazione a ridursi in tre giorni culminati – nell’ultima edizione – con la sua sospensione domenicale per far posto a Cantine aperte. Dall’altro lato, essendo la Mostra madre storica di quasi tutte le intraprese più importanti del settore nell’ultimo secolo ed essendo il settore da anni ormai orfano di un organico progetto di sviluppo, la logica conclusione di tale disfattismo non può che essere quella delle tristi notizie che circolano.
Ma poiché fra qualche settimana la natura provvederà a gonfiare le gemme dei tralci reiterando il suo segnale di continuità dalla vite alla vita – passaggio emozional-retorico che aiuta nei momenti di sconforto – sarà bene scollarsi di dosso la crosta dell’inazione fin qui giustificata dalla sostanziale “tenuta” economica del comparto. Crediamo in Dio o in Mammona, gridava ieri il Vangelo di Marco anche ai miscredenti, come appello agli uomini di “buona volontà”. La buona volontà, appunto. Cosa si deve fare per trasformare la semplice volontà in buona volontà? Siamo sempre lì, a doverci prendere il tempo per riflettere un attimo ed elaborare con il buon senso le risposte sia per le piccole che per le più grandi questioni.
Non so se la Mostra dei Vini per il sistema trentino sia fra le piccole o grandi questioni: so solo che negli ultimi anni si sono perse decine di occasioni per dialogare e costruire qualcosa di nuovo, so che qua e là questa voglia ci sarebbe, ma che ai responsabili sembra mancare il necessario colpo d’ala per decollare. Restando a terra come una grassa gallina ruspante.
Intanto gli amici altoatesini si sono mossi, pragmaticamente divulgando un elegante depliant sulla imminente Mostra Vini di Bolzano, Castel Mareccio, 12 – 16 marzo 2014. Possiamo osservare che loro, dubbi non ne hanno, che hanno deciso di proporla in marzo come è tradizione delle mostre mercantili primaverili dal basso Medioevo in poi, che la sede di Castel Mareccio si presta tanto ai convegni quanto alle degustazioni professionali e ludiche con contorno gastronomico e musicale. Non c’è più la numerazione dell’edizione, ma ci sarà una selezione di 350 vini proposti da una sessantina di espositori, allestimento snello ed essenziale, contenuto nei costi essendo il focus sui vini e con degli sponsor che affiancano il Consorzio organizzatore che si chiamano Raiffeisen e Kaiserwasser. Prosit! Basta così?