La Biblioteca Nazionale di Francia ha organizzato, dal 27 marzo al 3 luglio di quest'anno, a Parigi una mostra dei suoi materiali di archivio di Guy Debord. Ovviamente, tutto ciò fa parte del processo teso a rendere Debord, e l'Internazionale Situazionista, accettabile per l'attuale società francese. L'approccio è molto post-moderno, e cerca di offrire una versione dell'Internazionale Situazionista, vista come portatrice di una sorta di ribellione assai simbolica; focalizzandosi su una sua ipotetica storia che avrebbe avuto a che fare più con una narrazione dello stato, e della società gollista, del tempo. Come a dire, uno stato che aveva bisogno di essere contestato, e che ora sarebbe stato superato da un altro stato più illuminato che avrebbe soddisfatto a tutte le rimostranze.
La cosa è resa ancora più chiara se si pensa che, quando venne acquistato il suo archivio, da parte della BnF, Debord venne definito un "tesoro nazionale".
Tutto, assomiglia molto alla mostra sulla Comune del 1871, fatta pochi anni fa all'Hôtel de Ville; un edificio che, ironicamente, i comunardi avevano raso al suolo, in un ultimo atto di sfida, e che venne poi ricostruito dalle forze dell'ordine, una volta che avevano portato a termine il massacro dei comunardi.
Perfino il fatto che venga esibito un muro di facce dei membri dell'Internazionale Situazionista richiama da vicino la mostra sulla Comune, dove c'era un muro con le facce dei membri dell'assemblea. E, sommando ironia all'ironia, tutte le immagini utilizzate provenivano dagli archivi della polizia!
Quello che veniva esposto, praticamente, era una storia ufficiale ricostruita dalla polizia.
E così, accanto ad un'immagine dell'abbattimento, da parte dei comunardi, della colonna Vendôme - azione che voleva essere una condanna della brutalità della guerra e del militarismo - i funzionari dello Stato francese non potevano fare a meno di apporvi accanto un passo di Victor Hugo che condannava l'azione. E, sempre più ironicamente, in un crescendo, a loro volta, le immagini celebrative che i Comunardi fecero di sé stessi - e che i situazionisti, più tardi, avrebbero sottotitolato come "l'unica implementazione, fino ad oggi, di un urbanismo rivoluzionario" - vennero usate dalla polizia francese per perseguire gli autori del gesto (e quest'ultima è forse una delle ragioni principali per cui così tante immagini siano arrivate fino a noi).
Se vale la pena studiare l'Internazionale Situazionista, questo ha a che fare con una comprensione della società, con una lucidità, da cui le lotte rivoluzionarie contemporanee possono trarre vantaggio. Certo, la mostra della BnF sarà senza dubbio meno volgare di quella sulla Comune, ma a quanto pare l'aspetto critico essenziale non sarà al centro dell'iniziativa. Piuttosto, sembra che si tratti di una faccenda "artistica e letteraria". Come dire, Debord il grande scrittore della letteratura francese!!! Non certo, Debord, l'uomo che aveva portato alle estreme conseguenze la critica della società delle merci, usando delle categorie di alienazione, totalità e gerarchia.
fonte: http://www.marblepunk.com