instantdesign
Al Triennale Design Cafè il design affronta il tema del caduco e dell’effimero: Instant Design – pensieri commestibili è il titolo della mostra che Triennale Design Museum presenta ai suoi visitatori fino al 14 novembre.
A cura di Federica Sala e Michela Pelizzari, Pensieri commestibili è il primo capitolo di una narrazione che mette al centro il cibo, elemento effimero per eccellenza, come ricerca e applicazione sulla mente e sul linguaggio e che coinvolge direttamente lo spettatore. “Come si mangiano i cavoli a merenda?”, “Com’è una faccia da pesce lesso?”, “Avete mai reso pan per focaccia?”: queste alcune delle domande rivolte al visitatore per interrogarlo su espressioni tipiche del linguaggio relative al mondo alimentare e qui materializzate nelle creazioni di Pablo Matteoda, Barbara Uderzo e Riccardo Blumer. L’esibizione non si ferma al linguaggio: gioielli commestibili che si sciolgono se messi al collo, merletti tessuti con lo zucchero, schiume alimentari modellate in corpetti sono solo alcuni esempi di una mostra che indaga il cibo anche nei suoi aspetti cognitivi e sensoriali. Nel primo capitolo di Instant Design scarti alimentari prendono così forme inaspettate in grado di farci pensare e interrogarci su un universo, quello del cibo, su cui di solito non ci facciamo troppe domande. Il secondo capitolo, Atti fruibili, vi aspetta invece dal 22 febbraio 2011. Per informazioni visitate www.triennaledesignmuseum.it
Al Triennale Design Cafè il design affronta il tema del caduco e dell'effimero: Instant Design � pensieri commestibili è il titolo della mostra che Triennale Design Museum presenta ai suoi visitatori fino al 14 novembre. A cura di Federica Sala e Michela Pelizzari, Pensieri commestibili è il primo capitolo di una narrazione che mette al centro il cibo, elemento effimero per eccellenza, come ricerca e applicazione sulla mente e sul linguaggio e che coinvolge direttamente lo spettatore. "Come si mangiano i cavoli a merenda?", "Com'è una faccia da pesce lesso?", "Avete mai reso pan per focaccia?": queste alcune delle domande rivolte al visitatore per interrogarlo su espressioni tipiche del linguaggio relative al mondo alimentare e qui materializzate nelle creazioni di Pablo Matteoda, Barbara Uderzo e Riccardo Blumer. L'esibizione non si ferma al linguaggio: gioielli commestibili che si sciolgono se messi al collo, merletti tessuti con lo zucchero, schiume alimentari modellate in corpetti sono solo alcuni esempi di una mostra che indaga il cibo anche nei suoi aspetti cognitivi e sensoriali. Nel primo capitolo di Instant Design scarti alimentari prendono così forme inaspettate in grado di farci pensare e interrogarci su un universo, quello del cibo, su cui di solito non ci facciamo troppe domande. Il secondo capitolo, Atti fruibili, vi aspetta invece dal 22 febbraio 2011. Per informazioni visitate www.triennaledesignmuseum.it