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Mostre Milano: Genca Ferri presenta Materia di Luce a cura di Miroslava Hajek – Pocket Exhibit

Creato il 07 gennaio 2014 da Spaziotadini
Pubblicato il 7 gennaio 2014di | Lascia un commento

mostre-milano-pocket-exhibitDal 15 al 22 gennaio a Spazio Tadini inaugurazione ore 18 (mappa)
A cura di Miroslava Hajek

Mostre Milano: Genca Ferri presenta Materia di Luce a cura di Miroslava Hajek – Pocket ExhibitMostre Milano: Genca Ferri presenta Materia di Luce a cura di Miroslava Hajek – Pocket ExhibitMostre Milano: Genca Ferri presenta Materia di Luce a cura di Miroslava Hajek – Pocket ExhibitMostre Milano: Genca Ferri presenta Materia di Luce a cura di Miroslava Hajek – Pocket ExhibitMostre Milano: Genca Ferri presenta Materia di Luce a cura di Miroslava Hajek – Pocket Exhibit

Genca Ferri nella sua ricerca sceglie una metafora visiva che le permette di indagare le connessioni tra le memorie degli elementi organici e quelle della materia non vivente.

L’atto di erodere la superficie del materiale cercando di disseppellire le tracce delle essenze vitali che accomunano tutto l’universo consente allo spettatore di intuire i complessi legami che si creano e si estinguono nel continuo pulsare, oscillante tra immaginario e reale, dell’oggettività.

Nel primo periodo della sua sperimentazione l’artista realizza opere utilizzando materiale di scarto cercato e trovato in natura. Successivamente arriva ad una fusione delle precedenti esperienze impiegando lamiere di rame. In un mettere e togliere più tipico della scultura che della pittura, prendono forma, su sottili pagine di rame, forme geometriche, archetipi, memorie di oggetti minimi appoggiati sul metallo, tracce, impronte, generate dal processo alchemico a cui vengono sottoposti, nel lento divenire del processo di ossidazione.

Le opere presentate a Milano nello Spazio Tadini, documentano un ulteriore percorso della sua sperimentazione in cui lamiere di ferro e fotografia diventano elementi dialoganti. Cercando un equilibrio tra luce fotografica ed intensità della materia trascendono quest’ultima attraverso l’uso della fotografia dove tracce umane o luci “misteriche” di spazi immaginari, trascinano lo spettatore dal conoscibile, attraverso la decontestualizzazione del soggetto, verso mondi “metafisici”.

Le lamiere ossidate, corrose da acidi, trattate con pigmenti, violentate da catrami, o lasciate nella loro naturalità primaria divengono luoghi abitati, dove la fotografia, fermando un attimo di magia colta in momenti in cui la razionalità lascia spazio alla poesia, crea mondi paralleli in un dialogo permanente.

Genca Ferri vive e lavora a Bientina (Pisa).


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