schema di Plutchik
Quindi siamo al punto che la moto è uno dei fattori esterni che inducono una reazione emotiva, prima a livello di amigdala e poi a livelli più complessi ed evoluti. Però non è corretto dire che la moto genera emozioni perché le emozioni non sono proprie di chi le induce ma di chi le “prova”. Quindi è più corretto dire che il sistema uomo/moto genera emozioni.Bene, quando si parla di sistema uomo/macchina in generale, o di uomo/moto nel nostro caso, il rimando è all'ergonomia. L'ergonomia infatti si occupa dell'interazione degli elementi di un sistema.Attenti perché adesso la cosa sale di livello.Obiettivi primari dell'ergonomia sono due: migliorare le prestazioni del sistema; migliorare la soddisfazione. Potremmo già dire di essere arrivati, la chiave che determina se una moto è veramente emozionante è legata alla sua ergonomia. Una moto ergonomica è una moto emozionante perchè ha prestazioni migliori e perchè aumenta la soddisfazione. Piccola e inutile precisazione, non parliamo solo di una ergonomia legata alla forma, parliamo sempre di interazione uomo/moto.Però facciamo un altro piccolo passo. Quali sono i fattori su cui si forma l'ergonomia? Cioè cosa si valuta, su cosa si lavora, cosa si studia, cosa si può migliorare.I fattori sono: sicurezza, adattabilità, usabilità, comfort, gradevolezza, comprensibilità.Proviamo a calare questi fattori nel contesto uomo/moto.Sicurezza. Una moto ergonomica è una moto sicura, evidente che una moto che trasmetta meno pericolo induca più facilmente risposte emotive positive. Poi può essere emozionante anche una moto senza freni, in quel caso l'emozione è il terrore. Però noi siamo sull'accezione positiva.Adattabilità. In questo caso forse è un fattore poco determinante per constatare quanto una moto ergonomica sia anche emozionante.Usabilità. E qui mi vien da fare un'analisi veloce. Il mercato, in questo momento, è dominato dalle endurone stradali e credo che uno dei motivi sia che sono “usabili”, ovvero che rispondono pienamente al fattore ergonomico dell'usabilità e quindi inducono più frequentemente emozioni positive. Poi è logico che se mi prendo una moto da “sparo” quando apro il gas mi si drizzano i peli sulla schiena e mi si eccita il sangue. Però se poi mi ritrovo con un millone a farmi un fine settimana con gli amici magari godo meno. Ecco perchè l'usabilità è un fattore ergonomico e anche emotivo, aumenta il tempo in cui il sistema uomo/moto è soddisfacente.Comfort manco lo spiego, se si crea una situazione di agio fisico non può che generare risposte emotive positive.Gradevolezza direi che è uno dei fattori che più direttamente collegano l'ergonomia con le emozioni. Quando il sistema uomo/moto è al massimo livello di gradevolezza le risposte psicofisiologiche che ne derivano non possono che appartenere alla sfera della positività.Volevo però arrivare alla comprensibilità. La comprensibilità è il fattore ergonomico che ha determinato il successo di quelle case come la Apple, prodotti facili da capire che quindi creano una situazione piacevole e risposte emotive positive. Ecco perchè, a mio avviso, sulle moto ci sono tecnologie che “emozionano” e altre, invece, che frustrano. Frustrano perchè non riusciamo ad usarle perchè difficili, perchè non riusciamo ad usarle ma le abbiamo pagate. Per esempio, se la mia moto montasse un congegno che mi permettesse in un attimo di avere un fucile mitragliatore io sarei incazzato, perchè l'avrei pagato €1.500,00 e non lo userei.Quindi cosa emoziona nelle moto? La tecnologia? In parte. Le prestazioni? Sicuramente, ma non solo. L'estetica? Indubbiamente ma ancora una volta è una componente. E' l'ergonomia, quell'interazione perfetta fra uomo e moto all'interno del sistema, quei diversi fattori che la compongono e che rendono gli input gradevoli per la nostra amigdala.