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Ecco come una Moto Guzzi V35 del 1986 può diventare molto più aggressiva, rispetto alla versione di serie.La parola direttamente a Michelangelo Possidente, creatore e attuale proprietario del mezzo:Tutto nasce alcuni giorni dopo il mio 18° compleanno: in una famiglia di motociclisti compiere diciotto anni significa iniziare a guidare moto "serie".Era il momento della scelta: una moto giapponese anonima o creare una moto esclusiva, una moto che faccia fermare le persone ad ammirarla per ore?Ebbene sì, ho scelto per la moto esclusiva, la scelta cadde su una Moto Guzzi V35 III del 1986. Una moto 5 anni più grande di me. Scelsi la Guzzi perché in garage abbiamo diversi modelli, alcuni originali, altri elaborati, e poi perchè amo le moto italiane ed è una moto che si presta bene alle modifiche. All'inizio avevo strane idee: costruire una custom, una moto futuristica oppure una cafè race? Alla fine scelsi per la cafè race proprio perché doveva essere la moto di tutti i giorni, la moto per divertirmi e per andare dappertutto. Dai raduni alla scuola.Iniziammo a effettuare le prime modifiche; mi ero prefissato il tetto massimo di spesa intorno ai 2000 €. La moto l'avevo pagata 1350 €, potevo fare modifiche per 700 € circa.Piano piano la moto iniziava a formarsi, sempre di più.
Dopo 4 mesi dall'acquisto iniziammo a fare le prime prove. Ero molto entusiasta ma c'era qualcosa che non mi convinceva: il colore. Originariamente era tutta bianco perla e rosso chiaro; dopo alcune notti insonne, decisi di farla total black con alcune bandierine italiane e con il logo rosso. Il logo, da come si nota dalle foto e dal nome della moto, è MP1: significa Michelangelo Possidente e il numero 1 perché è la mia prima opera.Se avete voglia di leggere le modifiche nel dettaglio potete andare sul mio blog.Bene ora vi saluto sperando di riscrivere per voi ma parlando di qualche altra opera.
Qua il blog di Michelangelo Possidente