Come raccontare questi Motodays romani? Con le immagini... Come quella di Claudia dell'Aprilia: senza alcun dubbio, un valido motivo per visitare uno stand che, personalmente, non era tra quelli per i quali avrei fatto la fila. Oppure come quella, panoramica, del padiglione 8, fra i più intriganti, con qualche bella special. Certo, non una mostra di quelle che lasciano il segno. Forse un po' sottotono rispetto all'anno scorso. Ma sicuramente uno show che, per quelli come me, che si fermano per strada a guardare le moto parcheggiate, ha soddisfatto. E allora... Via con le foto: nothing - after all - but nice!
Un assaggio del padiglione 8. Nell'ordine: un motore Triumph contemporaneo allo stand Italian Factory Bike (in joint con Triumph che Passione), e due dettagli di belle cafè (Guzzi 850 Le Mans by Rockerbox e Old Speed by South Garage) nel recinto / concorso di Lowride: come lo scorso anno ben posizionato e organizzato per far apprezzare le moto in esposizione (tutt'altra cosa rispetto a Verona)... Peccato il giallo del parterre che secondo me era stancante e poco in tema con il carattere dark delle cafè e delle custom.
Al padiglione 7, la promessa di ampi spazi alle moto d'epoca è stata mantenuta. Yesterbike curava un'area zeppa di signore inglesi anni 60 e 70... Qualcosa che mi ha davvero toccato il cuore e su cui dovrò tornare nei prossimi giorni. Bellissimi gli esemplari in mostra (tra le rarità, una Norton Manx 350, una Ariel Square four... e molto altro).
All'America village c'era il Generale Lee (Bo & Luke credo si fossero allontanati)
La Mastino di Emporio Elaborazioni meccaniche era in mostra in degnissima compagnia...
Toro Rosso... C'era anche una formula uno...
Prosegue la saga delle V-Max Hypermodified...
Signorine all'interphone... Non lasciavano numeri di telefono però...
Qualcuna si concede una piccola pausa con sigaretta dall'implacabile obiettivo delle fotocamere...
Tanto fuori c'è chi suona
Ma in serata eravamo tutti un po' stanchi come Ethan...