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MotoGP 14 – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 23/06/2014

Cover MotoGP 14

PC - PS Vita - PS3 - PS4 - Xbox 360 Pegi 3 TESTATO SU
PS4

Genere: ,

Sviluppatore: Milestone

Produttore: Black Bean Games

Distributore: Koch Media

Lingua: Italiano

Giocatori: 12

Data di uscita: 20/06/2014

MotoGP 14 – Recensione PS3PS4X360PCPSVITA

EUR 56,08EUR 61,08EUR 59,20EUR 39,59EUR 39,99

VISITA LA SCHEDA DI MotoGP 14

Pro-1Eventi Reali 2013 e Sfida i Campioni sono ottime aggiunte... Contro-1... Al contrario la modalità Safety Car è da dimenticare

Pro-2Qualche piccolo miglioramento al sistema di guida, specie in fase accelerazione... Contro-2... Ma non in fase di frenata

Pro-3Passi in avanti sotto l'aspetto grafico e della fisica... Contro-3... Ma animazioni, collisioni, ottimizzazione e altri dettagli vanno rivisti

L’acquisizione della licenza ufficiale del campionato MotoGP da parte di Milestone portò entusiasmo a tanti appassionati di motociclismo un anno fa, dopo l’anno di fermo “videoludicamente” parlando. MotoGP 13 si concretizzò in un gioco con basi abbastanza solide ma con diverse magagne dovute perlopiù a un motore di gioco che era, anzitempo, arrivato alla frutta. Con l’arrivo della nuova generazione di console era obbligatoria un’evoluzione e così è stato: un nuovo motore grafico riscritto da zero che consentisse di raggiungere buoni standard tanto su PC che su PS4, unica console di nuova generazione a ospitare la quattordicesima edizione della serie. Se gli utenti di Xbox One si stanno chiedendo il perché, non è una questione di esclusività ma solo di tempistiche ristrette di sviluppo e in parte di fan base.

MotoGP 14

EVOLUZIONE 2014…

Chi viene dalla passata edizione sarà felice di trovare un parco modalità che annovera dei nuovi ingressi molto interessanti, ma andiamo con ordine: Gara Istantanea permette di buttarsi in pista affrontando una gara con le opzioni base; in Gran Premio  si affronta un weekend di gara a scelta, accompagnato in apertura e chiusura dal commento tecnico di Mauro Sanchini; Campionato in cui cimentarsi in una stagione di MotoGP, Moto2 o Moto3 che conta le 18 gare ufficiali compreso il nuovo autodromo di Termas de Rio Hondo in Argentina; Carriera, ovvero la modalità più corposa, che partendo da zero ci permette di affermarci a suon di prestazioni fino a raggiungere la classe regina, creando il nostro alter-ego e passando da un team a un altro con l’aiuto del nostro manager; Eventi Reali 2013 e Sfida i Campioni, due delle novità introdotte, in cui rispettivamente rivivremo le migliori battaglie dell’anno scorso con Marquez, Lorenzo, Pedrosa e Rossi e le battaglie dei Campioni del passato (alcune delle quali inventate); Sfida a tempo è per i perfezionisti, una modalità in cui trovare il miglior setup possibile e spingere al massimo per stampare il miglior tempo che va poi caricato nelle classifiche online; Multigiocatore – per un massimo di 12 giocatori su tutte le piattaforme, 6 invece su PS Vita – che presenta le stesse modalità dello scorso anno quindi Gran Premio e Campionato (personalizzabili), Sprint Season più la nuova modalità Intertempi, una divertente variante, che chiede ai giocatori di sfidarsi a chi registra il miglior tempo ad ogni checkpoint. Il netcode è stato stabile con poche situazioni di lag isolate alla sola partenza. Infine, ultima, e questa volta anche per importanza, c’è la modalità Safety Car, sempre una Sfida a tempo ma bordo della Safety Car.

Inquadrabile come un piccolo extra, anche simpatico, quest’ultima modalità è sicuramente un’aggiunta inutile al lotto delle opzioni selezionabili. Il motivo è principalmente uno, guidare la BMW M4 Coupé è qualcosa di davvero agghiacciante, qualche giro di pista al Mugello è bastato per tornare al menu principale e non scendere più in pista con quello che è molto lontano dal sistema di guida di una macchina. Pesante, legnosa, strana… brutta è la guida del Coupé, che farà alzare il sopracciglio a tutti quelli che conoscono il know-how dello sviluppatore italiano anche in ambito quattro ruote. Messo da parte questo extra insignificante, torniamo a parlare di Eventi Reali 2013 e Sfida i Campioni che oltre a estendere notevolmente la longevità con 34 sfide totali, sono anche impegnative grazie ad alcune condizioni, che possono chiedere di non cadere sull’asfalto pena il riavvio della sfida, di effettuare rimonte su chi ci precede o di difenderci dagli attacchi di chi ci sta dietro, piuttosto che raggiungere un determinato piazzamento come è realmente accaduto o cambiare la realtà dei eventi. Quelli che seguono il motociclismo da anni e i più appassionati saranno felici di rivivere i duelli che videro protagonisti i grandi campioni del passato (sulle piste odierne però) con le loro 500 due tempi (la cui guida è diversificata a seconda delle marche) dei vari Cadalora, Rainey, Doohan, Schwantz fino ad arrivare a Rossi, Biaggi, Capirossi, Checa. A tal proposito è un peccato che a ogni sfida non sia stato allegato un contributo video, come premio o all’apertura di ogni sfida con i campioni, che riproponesse quanto accaduto in passato. Solo le sfide degli Eventi Reali vengono precedute da un estratto video (troppo corto) di quanto realmente accadde.

Per quanto riguarda la Carriera aggiungiamo qualche considerazione in merito al suo sviluppo, che di fatto è lo stesso, le prestazioni portano gli altri team a proporci dei contratti, ci sono le fasi di test e di sviluppo della moto ed è possibile parlare con l’ingegnere che attraverso un preset di domande modificherà i parametri della moto per avvicinarla a quanto richiesto, oppure agire manualmente. Nel motorhome si può cambiare l’equipaggiamento del pilota e attraverso un tablet è possibile visualizzare la classifica, le email del manager, le proposte dei team piuttosto che guardare i titoli dei giornali, le interviste dei piloti e i feed dei social. Da qui (e anche dal menù principale) è possibile vedere sul televisore i contenuti multimediali che si sbloccano salendo di esperienza: immagini dei piloti e video ufficiali della federazione molto belli (tra cui anche quelli dedicati alle ombrelline), la cui fruizione è però poco rifinita. Le immagini non si possono vedere in sequenza o passare da una all’altra con la pressione di un tasto, ma è necessario uscire e selezionarne un’altra; al termine di un filmato video la riproduzione non si fermerà  ma riprenderà dall’inizio. Perché ne parliamo? Per anticiparvi come a MotoGP 14 manchino piccole rifiniture a diversi dettagli, anche banali come quelli sopraccitati. Anche la scena di fine gara nel parco chiuso ha solo tre diverse variabili in base alla posizione sul podio e sono poche le persone presenti dietro le transenne, uguali per numero in tutte e tre le cilindrate, quando invece aumentano salendo di categoria. Non è forse meglio la premiazione su un podio? Stiamo parlando del contorno in questo caso, di dettagli che non inficiano il valore di un gioco di corse, ma fin tanto che ci sono andrebbero migliorati.

… E IN SELLA?

In sella alle moto la situazione migliora in alcuni aspetti. Come da tradizione l’esperienza di gioco è sempre versatile con tre diverse opzioni della fisica della moto (Standard, Semi-Pro e Pro) più tutti i vari parametri che vanno dai cinque livelli del controllo di trazione ai freni congiunti, fino al bilanciamento automatico o meno del peso del pilota sulla moto, che vengono incontro a tutti i tipi di giocatori. Amichevole anche quando si tratta di bilanciare le nostre performance a quelle dell’Intelligenza Artificiale con quattro livelli di difficoltà, che evidenzia dei difetti in alcune circostanze: sporadicamente, l’IA invece di uscire dalla scia e affiancarci ci tampona da dietro, in più abbiamo avuto la netta sensazione che diverse volte, nonostante due piloti davanti a noi si ostacolassero, i loro tempi su giro rimanessero sempre gli stessi, tenendoci a debita distanza. Inoltre i piloti fanno pochi errori, anche quelli nelle retrovie, specie in Moto3 e Moto2. Per quanto riguarda invece il feeling non possiamo non segnalare come nella versione PS4 i grilletti del Dualshock 4 rendano più piacevole la guida soprattutto nelle fasi di accelerazione e parzializzazione del gas, pad sfruttato anche per cambiare con il tasto del touch pad la visuale che annovera la nuova visione Casco, molto immersiva, con il rumore del motore ovattato. Una buona aggiunta che accogliamo positivamente perché più bella della visuale dal cupolino e anche più efficace (almeno per i nostri gusti) nel farci trovare il punto di corda di una curva.

Visiera giù e ruote sull’asfalto ci sono dei leggeri miglioramenti per quanto riguarda le sensazioni date dalla moto che restituiscono un maggior feedback in percorrenza e all’uscita delle curve, quindi in fase di accelerazione, rendendo più divertente l’apertura del gas. Al contrario, in fase di frenata non abbiamo ravvisato alcun miglioramento rispetto all’anno scorso, con la moto che dà quasi le stesse sensazioni sia quando si stacca forte a oltre 300 Km/h che a velocità più basse. A deluderci più di tutti è stato il comparto animazioni rimasto pressoché invariato: le animazioni introdotte con il precedente capitolo, quando un pilota perde il controllo della moto sobbalzando sulla stessa, magari evitando un high side, sono le stesse; anche il famoso piede fuori dalla moto in frenata è rimasto lo stesso, con un’unica impostazione a metà altezza senza che la gamba si muova per inerzia, quando poi nella realtà molti piloti come Valentino Rossi vanno quasi a toccare con la suola il cemento spazzolando l’asfalto in stile motard. Ci sono piaciute invece le animazioni nei cambi di direzione, che quando si spinge forte danno un gran gusto nel vedere il pilota uscire da una curva con la testa in avanti vicino al cupolino per poi alzarsi e cambiare il lato di piega, e poi quelle dei piloti ufficiali della MotoGP nello stile di guida fedele a quello reale, che si riflettono anche nella guida dei loro bolidi.

Dal punto di vista grafico erano attese perfomance di un certo livello, sia per l’approdo del gioco su un hardware più performante sia per il nuovo motore grafico. La situazione generale è buona, ed è evidente il passo in avanti fatto: risoluzione 1080p e 30 fotogrammi al secondo stabili, le location beneficiano della pulizia dell’immagine e di un buon orizzonte visivo, molto apprezzabile quando ci immettiamo in un lungo rettilineo – tipo quello di Aragon per dirne uno – e possiamo allungare lo sguardo fino a cogliere gli elementi dello scenario che sono oltre il circuito. Anche tutto quello che concerne l’autodromo generale è realizzato abbastanza bene dalle strutture all’erba, alla ghiaia, con gli autodromi che sono meno statici su gli spalti. Per finire, modelli di moto e piloti migliorati e più realistici come per l’illuminazione grazie all’adozione del Middleware Yebis 2, che si evidenzia subito nel Gran Premio in notturna del Qatar, con le ombre delle moto che vengono proiettate sull’asfalto a seconda delle fonti di luce. Però ci sono ancora tanti dettagli da migliorare come i riflessi sulla pelle delle tute e sui caschi, gli effetti particellari di ghiaia e pioggia, le collisioni tra le moto che ad alte velocità sono a volte ancora molto permissive, la fisica fuori pista in cui la moto spesso reagisce in maniera identica che sull’erba, ma anche in pista dove il grip fuori traiettoria è quasi lo stesso. Fisica della moto che ha comunque ricevuto nuovi aggiornamenti che si sono palesati in maniera evidente quando abbiamo messo la ruota sui cordoli con reazioni molto credibili e soprattutto in percorrenza di compressioni e scollinamenti del tracciato, ora molto più percepibili. Infine ci sono dei problemi che sottolineano una non perfetta ottimizzazione, primo fra tutti un evidente effetto pop-up appena scendiamo in pista e in altre situazioni, anche quando la gara è iniziata, con le texture che si caricano sulle tute dei piloti, e poi un po’ di tearing quando si va fuori pista e qualche occasionale bug (la pista di Le Mans è quella con più problemi in tal senso).

MotoGP 14 – Recensione IN CONCLUSIONE
MotoGP 14 esce dalla curva, si immette su un lungo rettilineo affiancando il precedente capitolo e tirando una forte staccata lo sorpassa. Questo è quello che secondo noi accadrebbe in una simulazione in pista tra i due titoli. MotoGP 14 non poteva che essere un’esperienza con solide basi e grazie a nuovi aggiornamenti tecnici e nuove modalità fa un passo in avanti che farà felici gli appassionati delle due ruote. Glissando sulla modalità Safety Car, Eventi Reali 2013 e Sfida i Campioni rappresentano una notevole aggiunta sia in termini di longevità sia di sfida, con il plus di far rivivere o rovesciare le sorti di incredibili duelli. La nuova potenza hardware unita al nuovo motore grafico regalano un comparto grafico buono, ma animazioni, collisioni e qualche altro dettaglio non si evolvono come dovrebbero. MotoGP 14 si configura in definitiva come un’evoluzione della passata edizione: un gioco dai tanti contenuti con miglioramenti grafici e al sistema di guida, ma con qualche difetto ereditato che deve ancora essere messo a punto. ZVOTO 8
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