Motogp, sachsenring 2013: vince marquez, vale rossi 3°

Da Postpopuli @PostPopuli


di Francesco Gori

Sachsenring, edizione 2013 del gp di Germania, nel segno di Marc Marquez che ha vinto precedendo sul traguardo Cal Crutchlow, autore di una bella rimonta, e un Valentino Rossi rimasto in corsa per la vittoria fino a metà gara.

Un week-end che, come già accaduto ad Assen, ha visto numerose cadute.

La caduta di Daniel Pedrosa

La prima, la più grave, ancora una volta quella di Jorge Lorenzo. Dopo un gran tempo nelle libere del venerdì, il maiorchino è stata sbalzato dalla sua Yamaha nel punto più pericoloso della pista, la veloce curva 11 (la Waterfall), piena discesa ad alta velocità, con piega a destra dopo una serie infinita di curve a sinistra (e una perdita di temperatura della gomma inevitabile e pericolosa). Morale della favola: spagnolo con la clavicola appena operata nuovamente k.o., placca di titanio piegata e nuova operazione, con due soste (questa e la prossima tappa di Laguna Seca) inevitabili, dopo lo scorso, eroico gp da quinto posto a poche ore dal primo intervento. Stavolta il campione del mondo ha preferito non chiedere troppo alla dea bendata.

È stata poi la volta di Dani Pedrosa, caduto il sabato nelle terze libere. Anche per lui clavicola maledetta, con piccola frattura e leggero trauma cranico che gli hanno impedito di partecipare alle qualifiche. Decisione sulla partecipazione al gp rinviata a domenica mattina, con il “No” definitivo poco prima del via. Prima volta in assoluto, dunque, senza i primi due della classifica piloti.

A terra sono finiti anche, con minor conseguenze, il solito Crutchlow (contusioni varie) e Bradl durante le ufficiali. Prove, quest’ultime, che hanno lanciato in pole Marc Marquez, davanti proprio all’indomabile Cal e a Valentino Rossi, terzo e in prima fila dopo tre anni di assenza. Ducati sesta con Hayden, nona con Dovizioso.

Si parte con Valentino Rossi che è una scheggia e balza in testa. Male invece Crutchlow che retrocede, a seguire Bradl, un sorprendente Espargaro e Marquez. Al giro 2 Bradl supera Rossi, Marquez avanti ad Espargaro e i tre provano a scappare. Alla tornata 5 anche Marquez fa fuori Rossi, che poco dopo si imbarca e perde terreno. Lo spagnolo avanza e si porta davanti sorpassando Bradl. Al giro 9 Rossi, dopo ottimi tempi, riprende e sopravanza lui stesso Bradl, a caccia dello spagnolo leader.

Il baby-fenomeno tenta la fuga, a inseguire Rossi, Bradl e Crutchlow in risalita. Da dietro, Cal è indiavolato e mette pressione a Bradl che va lungo: il britannico è terzo, e mette nel mirino Rossi. A metà gara l’iberico Honda è il leader, seguono Rossi e Crutchlow ad un paio di secondi, francobollati e unici antagonisti per la vittoria.

A -14 Crutchlow sferra la staccata decisiva e Rossi è costretto a cedere e pagare subito dazio di distacco. La Yamaha Tech3 è infuocata, così come il suo pilota, in piena trance agonistica.

Nei giri finali, Crutchlow tenta la rimonta impossibile a suon di giri veloci, riduce il gap da un Marquez costante e veloce, mentre Valentino conserva il suo posto sul podio. Ma non accade più nulla, e lo spagnolo di casa Honda può festeggiare una vittoria che, forte dell’assenza dei rivali Lorenzo e Pedrosa, significa leadership mondiale.

Per Rossi un gp in chiaro-scuro: ottimo in partenza e per 15 tornate, quando sembrava in grado di competere per i 25 punti, calato decisamente nella seconda parte di gara, per un terzo posto che ne conferma il momento positivo. Ma per rientrarem in corsa per il titolo, ci voleva una vittoria.

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