Diecimila o forse più. Sono sempre molti i motociclisti che non perdono l’appuntamento con la parata finale in piazza Garibaldi ad Alessandria, epilogo del 66esimo Motoraduno Madonnina dei Centauri che questa mattina si era aperto con la cerimonia più suggestiva: la benedizione delle moto e dei caschi (benedetto uno autografato da Valentino Rossi) al santuario della Madonna della Creta, protettrice dei centauri.
Il rombo dei motori è stata la colonna sonora della giornata, con moltissimi curiosi ad assistere ai giri d’onore dei centauri che, come ogni anno, possono beneficiare di una mezza giornata di libertà dalle regole. Troppi motociclisti erano senza casco e viaggiavano anche con due, tre bambini in barba alle più elementari regole, non solo del codice della strada, ma anche del buon senso. Ma la domenica dei centauri è così, un carnevale dove “semel in anno” è tutto lecito. Forse è per questo che piace tanto ai giovani che possono girare con gli scooter smarmittati e i bikers avere un loro giorno da protagonisti, impennando in piena città, sotto il sole cocente.
In piazza due palchi d’onore, uno di “serie A” (alcuni politici sono arrivati in sella a bolidi di grossa cilindrata) e l’altro, con autorità “minori”. La distinzione non è piaciuta ad alcuni che si sono lamentati ed hanno addirittura abbandonato le tribune.
Per il resto il motoraduno è sempre quello: una grande festa perennemente a metà tra una sagra paesana e una manifestazione che, potenzialmente, potrebbe avere connotati decisamente più importanti. Senza nulla togliere ai cenrtauri che macinano migliaia di chilometri per giungere a Castellazzo.
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