Un geniale mix tra gestionale ed GDR tattico con supereroi Sentai
Tradotto con successo in occidente attraverso la celebre saga dei Power Rangers (1993-2002), il genere dei cosiddetti Super Sentai giapponesi, ovvero film e serie televisive basati su squadre di supereroi colorati e mostri improbabili, ha sempre avuto una discreta presa sui ragazzini, affondando le proprie radici nel filone Kaiju (Godzilla) riportato in auge dal recente Pacific Rim di Guillermo del Toro. Partendo da questi presupposti, la software house indipendente brasiliana Behold Studios, conosciuta per il buon Knights of Pen & Paper, ha avuto la brillante idea di portare lo spirito Sentai in un RPG tattico condito da elementi gestionali, la cui ricetta, forte di un citazionismo estremo e tantissima ironia, ha dapprima sfondato su Kickstarter (incassando il doppio della cifra richiesta) e successivamente su Steam Greenlight. Con un pizzico di ritardo sulla tabella di marcia prevista, la versione definitiva di Chroma Squad, il cui logo è accompagnato dal sottotitolo in concessione "Inspired by Saban's Power Rangers", è finalmente sbarcata nella sua forma definitiva sulla piattaforma Valve, dove è stata accolta con grandissimo entusiasmo dagli utenti. Noi l'abbiamo messa alla frusta e questo è ciò che ne pensiamo.
twittalo! Azione, tattica e tanta ironia in Chroma Squad, l'RPG con supereroi Sentai
Low cost d'autore
Per realizzare un buon RPG è fondamentale disporre di un plot narrativo convincente, e quello di Chroma Squad, per i fan degli eroi multicolori, si presenta praticamente irresistibile sin dall'incipit. Stufi dell'insopportabile regista, cinque stuntmen di uno show ispirato ai Power Rangers decidono di abbandonare il lavoro dipendente con l'obiettivo di mettersi in proprio, creando uno spettacolo Sentai all'interno di un grande magazzino convertito in studio televisivo. La trama, che si dipana lungo alcune stagioni, è ricchissima di colpi di scena, e il suo punto di forza risiede nel fatto che i divertenti dialoghi rompono continuamente la quarta parete, mescolando situazioni legate alla vita quotidiana degli attori con la sceneggiatura dello show, in un turbinio di esilaranti e geniali battute.
Ricordiamo che al momento il gioco non è sottotitolato in italiano, ma l'inglese utilizzato è scolastico e facilmente comprensibile. Scopo del giocatore, che può personalizzare qualsivoglia dettaglio, dal nome dello studio al colore dei costumi dei singoli eroi, è realizzare una serie televisiva di successo, occupandosi non solo delle "riprese", concettualmente le scene d'azione legate ai combattimenti, ma anche di tutta la componente gestionale, muovendosi tra marketing, contratti pubblicitari, audience, ingaggi degli attori e nuovo materiale di scena da acquistare. Tutto ruota attorno alle abilità dei personaggi e ai vari obiettivi da raggiungere, con un sistema che introduce nuove caratteristiche episodio dopo episodio, sino a trovare il suo naturale equilibrio. Il cuore pulsante della produzione brasiliana risiede negli scontri tattici a turni, assimilabili a quelli visti in altri titoli analoghi come Fire Emblem, benché la griglia ove si svolgono le battaglie sia generalmente più contenuta. I cinque eroi, ciascuno caratterizzato dal proprio costume colorato e da abilità specifiche, rappresentano le classi dei tradizionali gioco di ruolo, in questo caso suddivise in Lead, Assault, Assist, Techie e Scout. All'avvio del gioco, per ogni ruolo è possibile scegliere un attore tra i numerosi candidati papabili, anch'essi dotati di bonus e malus unici, come ad esempio il costo di ingaggio, il livello di salute iniziale, la capacità di attacco, il numero di caselle sulle quali potersi spostare in ciascun turno e via discorrendo. I vari attori sono generalmente ispirati a personaggi famosi, siano essi reali o tratti da film e serie TV, come Michonne di The Walking Dead, Bruce Lee (chiamato Dude Lee), Evan Tyson (Mike Tyson) e molti altri ancora, ma non mancano backer di Kickstarter particolarmente generosi e strambi animali. Ogni classe è dotata di attacchi speciali con cooldown su più turni, e col procedere delle stagioni non solo è possibile migliorarne l'equipaggiamento, magari acquistando nel negozio nuove tute e armi, ma anche specializzarla ulteriormente attraverso un albero delle skills semplificato. In Chroma Squad è presente anche una sezione dedicata al crafting, ove è possibile creare nuovi oggetti speciali utilizzando i materiali recuperati sul campo e quelli riciclati dall'equipaggiamento obsoleto. Chroma Squad - Trailer della versione pre-alphaMazzate multicolori
Per quanto concerne il combattimento vero e proprio, come detto ci troviamo innanzi ad un RPG tattico a turni che strizza l'occhiolino ai classici del genere, tuttavia vi sono alcune caratteristiche peculiari legate al soggetto rappresentato. All'avvio della maggior parte degli episodi, infatti, i personaggi si presentano nelle loro vesti civili, esattamente come avviene in ogni Sentai che si rispetti, e solo in un secondo momento possono trasformarsi nei coloratissimi supereroi, in questo caso attraverso la funzione Chromatize.
Questa ripristina completamente la salute e attiva gli attacchi speciali dei singoli eroi, aumentando di fatto la profondità tattica della battaglia. I nemici, minions di vario genere e boss strampalati, possono essere colpiti anche con mosse di gruppo dopo aver attivato la mossa "Teamworks", utile anche per compiere balzi acrobatici, che influiscono sull'apprezzamento dei fan (l'audience è un parametro importante nella componente gestionale) e permettono di compiere spostamenti più ampi nella griglia. Circondando un nemico con tutti i personaggi in modalità Teamworks si può inoltre attivare la cosiddetta mossa finale, preceduta da una scenetta animata che scimmiotta la classica sequenza da Power Rangers. Purtroppo non c'è modo di cancellare eventuali azioni non volute, e a causa dell'inquadratura isometrica è possibile incappare in qualche click errato; un problema minore che comunque si supera con la pratica. Ciascun episodio è caratterizzato da obiettivi secondari sotto forma di indicazioni del regista, come ad esempio uccidere tutti i minions prima di attaccare il boss nemico, effettuare un determinato numero di acrobazie e così via, una sorta di linea guida utile non solo per rimpinguare il bottino, ma anche per spezzare la ripetitività di fondo dei combattimenti, benché essi siano sempre divertenti. Leggermente più monotona la cosiddetta fase Mecha, che, introdotta al termine della prima stagione, ci mette nei panni dell'immancabile robot gigantesco per prendere a sberle i mostri troppo cresciuti. Queste sequenze, chiaramente ispirate ai film Kaiju, sono inquadrate lateralmente, ed è necessario alternare attacchi normali, speciali e parate per sconfiggere il boss di turno. Purtroppo i nemici hanno barre di energia davvero troppo estese, e all'entusiasmo dei primi scontri segue una certa "intolleranza" per quelle successive. Da sottolineare che anche il robot può essere potenziato attraverso il crafting delle componenti. La longevità si attesta su buonissimi livelli, ed i finali multipli, così come le specificità degli attori, offrono un certo grado di rigiocabilità; peccato che le sezioni multiplayer competitiva e cooperativa, annunciate durante la campagna Kickstarter, siano state estromesse dal prodotto definitivo. La grafica in pixel-art è chiaramente un omaggio all'epoca 16 bit, curata dal punto di vista del design e artisticamente ispirata, sebbene talvolta si presenti un po' avara di dettagli, anche considerando la non eccessiva varietà dei nemici. Animazioni ed effetti sonori svolgono egregiamente il proprio compito, mentre particolarmente riuscita è la soundtrack, che pur essendo ripetitiva è composta da brani davvero ben realizzati e coerenti con lo spirito Sentai.Pro
- Plot narrativo intrigante e coinvolgente
- Coglie appieno lo spirito del genere Sentai
- Pixel-art e comparto audio ispirati
- Mix riuscito tra RPG tattico e gestionale
- Chromatize!!!!
Contro
- Una certa ripetitività di fondo negli scontri
- Niente "undo" per eventuali mosse errate
- La sezione Mecha perde rapidamente il suo fascino