Sceglie l’ironia Samuel Eto’o, ma un pò di fastidio dalle sue parole traspare. Sono tanti i casi di calciatori africani accusati di aver dichiarato la propria falsa età: il primo ad essere scoperto è stato Luciano, alias Eriberto, e l’ultimo accusato, in ordine di tempo, il laziale Minala.
Samuel Eto’o, in una partita di Champions League con la maglia dell’Inter (totalsport.it)
Il fuori onda di Mourinho e i dubbi sull’età del camerunense sollevati, magari scherzosamente dallo “special one”, hanno fatto discutere, e l’ex attaccante dell’Inter, ieri in campo nella ripresa nel match di Champions League con il Galatasaray terminato 1-1, secondo quanto riportato dal sito del quotidiano “L’Equipe”, ha cercato di minimizzare ai microfoni di beIN Sports.
Se l’ex ct del Camerun, Claude Le Roy, aveva definito Eto’o molto arrabbiato per le parole di Mourinho, l’attaccante del Chelsea replica così: “Ci vuole molto di più per farmi arrabbiare. Io sono Samuel Eto’o e per fortuna continuo a segnare a 35-36 anni, giusto? Ho fatto tre gol al Manchester United e penso che da molto tempo non capitava ad un giocatore del Chelsea, io ci sono riuscito a 36-37 anni. Rimango Samuel Eto’o, resterò al mio posto e non risponderò. Sono qui soprattutto grazie a Mourinho, poi nella vita succedono delle cose che bisogna affrontare, ma non posso creare un problema dentro lo spogliatoio dicendo tutto quello che penso, voglio andare il più lontano possibile in questa competizione e serve serenità. Non sono più giovane…”, ha concluso Eto’o.
Ai tempi dell’Inter, anche Samuel aveva sollevato dubbi sulla reale età anagrafica del giocatore camerumense. Anche nella sua biografia spagnola il bomber africano è parso sempre particolarmente confuso, nei racconti che parlano del suo idolo da ragazzino, Roger Milla. “Mi ricorderò sempre della prima volta che vidi Roger. Era alla vigilia di un Camerun-Zambia, a Douala. Io avrò avuto 6-7 anni. Ho atteso la fine dell’allenamento per chiedergli un autografo, lui mi regalò le scarpette da calcio! Impazzii!”. Si parla della partita del 21 aprile del 1985 al famoso Omnisports di Yaounde. Sempre nello stesso giorno Eto’o, che ufficialmente aveva quattro anni, era stato di acciuffare la maglia di Milla, lanciata sugli spalti: “Vincemmo 2-0 con un grande Nkono ma questa partita me la ricorderò per tutta la vita perché alla fine il grande Roger Milla lanciò in tribuna la maglia che dopo una serie di rimbalzi finì tra le mie mani. La strinsi forte e nessuno riuscì a fermarmi. Nemmeno Ben Johnson ha mai corso tanto”. Un bambino di quattro anni particolarmente sveglio e vivace insomma.
Ora il caso nello spogliatoio dei “Blues” è scoppiato e starà a José Mourinho a provare a sedarlo. Infine il tecnico portoghese si è infuriato con la stampa, rea di aver pubblicato una conversazione privata con un video “rubato”.