Magazine Cucina
Fortuna che mi tengo occupata con la cucina e con queste pagine, giusto ieri sera mi prendevano bonariamente in giro perchè mi trovano molto ciarliera qui, nella vita quotidiana mica tanto, sto piuttosto sulle mie e mi piace stare sola. Divago, in fondo a voi che importa quel che mi piace? Meglio che parli di cucina... anche perchè la ricetta è attesa da coloro che l'hanno assaggiata ieri sera.
I dolci al cucchiaio sono innegabilmente buoni a patto che rimangano soffici e leggeri, soprattutto se vanno serviti alla fine di un pasto con abbondanti libagioni.
Dopo una serata di grandi rossi piemontesi la conclusione non poteva che essere con qualcosa di profumato al Moscato Bianco.
Questa è una via di mezzo tra uno zabaione e una crema.
Occorre prepararla con anticipo per dar modo alla crema di solidificarsi ed è importante dosare bene la gelatina per non rendere la mousse troppo solida o collosa, deve rimanere di consistenza spumosa.
La servo con una fettina di torta alle nocciole, il vero dolce pensato per concludere la serata di degustazione di Barbaresco, ma può andare bene anche accompagnata da qualche friandises come le lingue di gatto o altri biscottini sottili.
Le dosi sono per 6
-ricetta-
4 tuorli
100 g zucchero
100 ml Moscato
250 ml panna fresca
1,5 fogli gelatina
Metto a bagno la gelatina in acqua fredda.
Nella planetaria, o con le fruste elettriche, sbatto a lungo i tuorli con lo zucchero sino a che il composto è gonfio e bianco, poi aggiungo a filo il vino.
Verso il composto nella bastardella per il bagnomaria e lo scaldo piano montandolo con le fruste.
Lo tengo sul calore moderato per circa un quarto d'ora, ci aggiungo la gelatina strizzata e mescolo bene per farla sciogliere nella crema, quindi spengo.
Monto fermissima la panna e l'aggiungo alla crema quando questa è quasi fredda e comincia a tirare.
Aiutandomi con una spatola giro delicatamente per amalgamare la crema.
La verso in bicchieri o coppette e dopo averla coperta con pellicola la metto in frigorifero per qualche ora.
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