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Moviemax parte con una sua tv, in arrivo Cinemax con film d'azione e romantici (Italia Oggi)

Creato il 13 agosto 2013 da Digitalsat

Moviemax parte con una sua tv, in arrivo Cinemax con film d'azione e romantici (Italia Oggi)Moviemax debutta in televisione con un proprio canale dedicato al cinema. Si chiama Cinemax Television e partirà a ottobre, anche se al momento non c'è una data precisa. Il distributore di film per il cinema, l'home video e la tv si impegna così in prima persona sul digitale terrestre con un'offerta che ancora non è stata rivelata ma che secondo quanto risulta a ItaliaOggi dovrebbe contenere vari generi, dalle commedie ai film di azione, con un occhio particolare ai film romantici per attrarre il pubblico femminile. Inoltre dovrebbe trasmettere anche serie tv innovative, mai arrivate in Italia, ma anche su questo al momento non trapela di più.

Il canale non è certo fra i primi del telecomando, il 144, eredità di Vero Lady dell'editore Veneziani. Moviemax l'ha preso "in gestione" e certo servirà un po' di pubblicità per far conoscere la nuova offerta. Sulla carta, però, Cinemax ha il vantaggio di avere un'offerta dedicata al cinema, un genere che per via dei costi non gode di ampia copertura nelle centinaia di nuovi canali del digitale, eccettuati i due maggiori, Rai Movie e Iris di Mediaset.

Ma come mai un distributore che lavora con le altre televisioni si mette a fare un proprio canale? Sicuramente qui si tratta di ottimizzare la library di diritti che al momento non trovano collocazione altrove. Sembra però che il gruppo non la stia considerando un'attività residuale e che, passato il primo periodo di test, potrebbe anche valutare un investimento specifico in prodotti televisivi per rendere più attrattiva l'offerta.

Per ora, infatti, l'investimento non è eccessivo: i diritti sono già acquisiti, mentre non sarebbe particolarmente oneroso il contratto di fornitura di banda con il gruppo Espresso, che ospita Cinemax su uno dei suoi multiplex. Un supporto dai diversi partner, per cui anche bassi livelli di share, almeno all'inizio, consentirebbero di arrivare a pareggio con la raccolta. Quello che manca è la concessionaria pubblicitaria. Sembra che alcuni contatti siano già stati avviati con grandi gruppi del settore, ma ancora non è stata presa una decisione.

Andrea Secchi
per "Italia Oggi"


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