3 -7 JULY 2012, Bangkok
SF WORLD CINEMA, 7TH FLOOR
CENTRAL WORLD
Moviemov 2012 : tutti i generi del cinema italiano
Proiezioni ad ingresso gratuito con sottotitoli in thai
Il Moviemov è un festival itinerante pensato intorno ad una selezione di film italiani tra i più significativi della stagione, non ancora distribuiti e conosciuti nella nazione ospitante, con l’idea di costruire una piattaforma d’incontro per la promozione culturale e commerciale del nuovo cinema italiano all’estero.
La curiosità del pubblico e del mercato cinematografico tailandese che sempre più guarda al nostro paese con interesse, ci offre la possibilità d’immaginare, dopo il successo della passata edizione, la seconda edizione del Moviemov Italian Film Festival.
Ideato e diretto da Goffredo Bettini in collaborazione con l’Ambasciata italiana in Thailandia, ed organizzato dalla Playtown Roma, grazie all’appoggio del Ministero della Cultura – Direzione Generale del Cinema, della Camera di Commercio di Roma e della Provincia di Roma, con il sostegno indispensabile di numerosi partners e sponsor privati, il festival presenterà oltre ai film della vetrina, retrospettive ed omaggi dedicati al nuovo cinema tailandese.
Per confrontare l’attualità cinematografica con la storia e l’opera di alcuni grandi Maestri del cinema, abbiamo scelto quest’anno di raccontare il genio visionario di Sergio Leone. Un Autore rivoluzionario, un gigante della cinematografia mondiale. Presenteremo, in collaborazione con la famiglia Leone e la Fondazione Cineteca di Bologna, l’opera completa del regista partendo dal genere storico – avventuroso dei primi lavori, fino ad arrivare al restauro di C’era una volta in America presentato all’ultimo Festival di Cannes. Sarà l’occasione per trasferire al pubblico più giovane, baleni di quell’incontenibile inventiva che hanno reso noto Leone in tutto il mondo.
La straordinaria affluenza di pubblico della passata edizione ci ha convinto ad ampliare il numero di posti destinato alla rassegna. Teatro di questa nuova edizione saranno le sale dell’SF World Cinema, tra le più note e frequentate daò pubblico giovane della città, ospiteranno gran parte del programma delle proiezioni e per incentivare la partecipazione non solo del pubblico più attento, ma anche delle Università e delle scuole superiori. Tutti i film saranno ad ingresso gratuito e proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese e tailandese.
Il cinema italiano come la nuova cinematografia asiatica, che negli ultimi anni è diventata velocemente protagonista del panorama internazionale, grazie ad una nuova generazione di attori e giovani registi, apprezzati e ricercati non più solo nei circuiti festivalieri. A loro è dedicata la retrospettiva New Wave Thai , che punta a dar luce a cinque autori del cinema più innovativo e sorprendente del panorama tailandese. I cinque film saranno proiettati a Bangkok e con l’ottica di allargare l’orizzonte della promozione del nuovo cinema indipendente Thai, per la prima volta, grazie alla presenza ed il sostegno della Fondazione Roma – Arte – Musei, ospiteremo dal 27 al 29Settembre 2012, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese, tre giorni di proiezioni ed incontri con ospiti speciali, sul cinema asiatico, in cui i cinque film tailandesi in rassegna, saranno la base di una selezione più ampia sulle tendenze e le cinematografie toccate dal progetto Italian Cinema Now.
ITALIAN SHOW CASE
La voce degli autori che accompagna la selezione di quest’anno appare più radicale, più ferma, meno compromessa e strizzata dai perimetri e dai format, meno modellata dalle convenienze economiche, sociali ed editoriali. Un pensiero ed una fioritura d’Arte legata al lavoro dei grandi Maestri e di giovani talenti, che hanno trovato ampio spazio nella produzione d’autore e documentaristica di quest’ultima stagione, rilanciando verso un cinema sociale che sembra attingere a piene mani dal cinema d’impegno civile di Francesco Rosi ed Elio Petri. Per questo motivo abbiamo scelto di aprire la vetrina italiana con un lavoro teso, suggestivo e azzeccato nella sua adesione alla storia contemporanea del Paese. L’industriale di Giuliano Montaldo, pellicola, presentata Fuori Concorso al sesto Festival Internazionale del Film di Roma, mette il suo occhio analitico sulla società legandosi a filo doppio con l’attualità.
L’Italia mostrata è, infatti, quella della grande crisi economica degli ultimi anni, terra degli imprenditori travolti dal fallimento e del denaro che brucia. Madrina dell’Opening Gala sarà Carolina Crescentini, protagonista della pellicola ed attrice tra le più apprezzate e talentuose del nostro cinema. Mentre nella selezione trova posto l’apprezzato esordio alla regia di Andrea Segre. Io sono Li, presentato con successo a Venezia alle Giornate degli Autori e premiato agli ultimi David di Donatello con il premio a Zhao Tao per la Miglior Attrice protagonista, il film è uno splendido e commovente film sulla diversità e su questa umanità dolente e così ricca di slanci, vigliaccherie e di speranza. Una storia raccolta intorno ad un cast che offre un interpretazione corale che innamora.
Quest’anno in selezione saranno rappresentati tutti i generi che hanno fatto grande il cinema italiano:
Il cinema d’impegno civile con Diaz - Don’t clean up this blood di Daniele Vicari e Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana. A testimonianza di un cambio di rotta e di un interesse, forse mai sopito, da parte di registi e produttori verso un cinema più vicino alla realtà, che ha il coraggio di raccontare senza reticenze cosa davvero accade e cosa è accaduto in questo paese.
La commedia con Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone, che cerca di narrare la realtà, e declinare umoristicamente tutte le possibili sfaccettature dell’attuale crisi. Mentre seguendo il successo della passata edizione, presenteremo Magnifica presenza, l’ultimo film di Ferzan Ozpetek, vincitore lo scorso anno del Moviemov con Mine vaganti. Famoso per saper miscelare con abilità, melò e commedia corale, il regista ci racconta con disinvoltura, tra picchi emotivi e distensioni comiche, il suo film più personale, grazie all’interpretazione di Elio Germano e della sorprendente Paola Minaccioni, che sarà presente in sala per accompagnare il film.
L’horror con Dracula 3D, una proiezione molto attesa dai numerosi amanti del genere e del regista. Il Maestro italiano dell’horror Dario Argento, dopo l’anteprima mondiale a Cannes, riporta il vampiro sul grande schermo con una produzione girata direttamente in Italia e in 3D.
Chiuderemo la rassegna con Un giorno questo dolore ti sarà utile, che segna il ritorno alla regia americana di Roberto Faenza. Tratto dal libro di Peter Cameron, il film, presentato Fuori Concorso al sesto Festival Internazionale del Film di Roma, racconta con ironia, profondità e dolcezza, il percorso di un adolescente verso la maturità e l’accettazione della sua diversità rispetto al mondo che lo circonda. Il filml interpretato da un cast d’eccezione, sarà accompagnato dal regista e dalla produttrice Elda Ferri, personalità tra le più raffinate del panorama italiano.
NEW WAVE THAI
Il vento del cambiamento di questi ultimi anni ha scosso dolcemente l’industria cinematografica tailandese, sia a livello nazionale che internazionale, facendo emergere non solo un gruppo di giovani registi apprezzati nei circuiti festivalieri, ma anche un pubblico metropolitano attento a questa nuova fioritura artistica. Un movimento culturale rappresentato da un cinema sussurrato, straordinario e visivamente rigenerante che attraverso l’esplorazione della vita, mette in luce il diseguale, squilibrato, vorace, luminoso panorama tailandese, senza scadere mai in facili soluzioni realiste o “neo realiste”. Abbandonate le chiassose, esagitate e consapevoli sperimentazioni stilistiche, urlate con le immagini, per codificare e annunciare la rinascita di una cinematografia, oggi lo stile libero e ardito si mette al servizio dell’opera e della percezione filmica del pubblico offrendo uno sguardo personale sulla riscoperta del passato, della persona, delle radici, della gestualità quotidiana. Una realtà priva di drammi o scossoni, restituita nella sua dimensione temporale dilatata, per sfuggire dall’ossessione del futuro a cui sembra avviata la società contemporanea. Sarà dedicato alla sensibilità di cinque autori rappresentativi della ‘nuova onda’ di cineasti, l’omaggio che il Moviemov dedica al cinema tailandese che in questi ultimi anni, stanno ridonando visibilità e salute al cinema indipendente a livello mondiale.
Due le opere prime presenti in rassegna; Anocha Suwichakornpong che con Mundane History ci offre uno sguardo delizioso e dolorosamente autentico della vita, mentre Wichanon Somumjarn con In April the Following Year, There Was a Fire ripercorre la sua infanzia nella bellissima campagna nel nord-est della Thailandia. Quello dell’artista visivo Rirkrit Tiravanija invece è un’installazione che ci colloca a fianco del protagonista, nel suo mondo arcaico ed elementare di un contadino nel cuore della foresta tailandese. Lung Neaw Visits His Neighbours mostra con tempi dilatati un mondo lontano che fatalmente ci spiazza. It Gets Better di Tanwarin Sukkhapisit è un piccolo film che racconta al mondo come la vita dei transessuali non sia facile, nemmeno in un paese che ha una mentalità aperta rispetto al sesso, mentre Tongpong Chantarangkul con I carried you home ci mostrerà in una nuova chiave la dissoluzione della famiglia nella società moderna.
Quest’anno per la prima volta per completare il gemellaggio culturale tra le due cinematografie, grazie alla partecipazione e al sostegno della Fondazione Roma – Arte – Musei, daremo vita, dal 27 al 29 Settembre 2012, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese, a tre giorni di proiezioni ed incontri con ospiti speciali, sul cinema asiatico, in cui i cinque film tailandesi in rassegna, saranno la base di una selezione più ampia sulle tendenze e le cinematografie toccate dal progetto Italian Cinema Now. Presenteremo in quest’occasione un progetto speciale; ci divertiremo con gli attori ed i registi della delegazione italiana a riprendere Bangkok dal loro punto di vista durante un periodo di sei ore. I risultati saranno raccolti in un diario visivo continuo per dare una nuova, vivace prospettiva della capitale della Thailandia, che non finisce mai di stupire. Bangkok 24/7: Italian Eyes, nato da un’idea del regista tailandese teatrale e cinematografico Ekachai Uekrongtham, è il primo film corale nel suo genere, con vignette vibranti di vita, i luoghi e le emozioni vissute e catturate in 24 ore a Bangkok.
CLASSIC RETROSPECTIVE: SERGIO LEONE
“Il cinema dev’essere spettacolo, è questo che il pubblico vuole. E per me lo spettacolo più bello è quello del mito. Il cinema è mito. Poi, dietro questo spettacolo, si può suggerire tutto quello che si vuole: attualita’, politica, critica sociale, ideologia. Ma bisogna farlo senza imporre, senza prevaricare, senza obbligare la gente a subire. C’è lo spettacolo e poi, in seconda battuta, se uno vuole può anche trovare la riflessione.” Sergio Leone
Protagonista indiscusso della cinematografia italiana e della sua storia. Un regista, un inventore, un narratore, un gigante. Sergio Leone in un primo tempo è stato sottovalutato dalla critica, perché considerato un autore del genere storico-avventuroso e western. Poi, via via, è emersa la consapevolezza della sua potenza espressiva, della sua visionarietà, della sua incontenibile inventiva. Quello di Leone è un cinema sempre attuale, che attinge all’epica e al mito dei film di Akira Kurosawa, che ne influenzò l’immaginario artistico. Le sue storie erano fatte di campi lunghissimi, primissimi piani, di accelerazioni e rallentamenti, di dialoghi scarni e di quel rapporto contraddittorio fra suono e immagine del quale solo lui riusciva a carpire i segreti. Un uso preordinato della musica e della fotografia, coadiuvava la sua tecnica in grado di creare un universo autonomo e personale, all’interno del quale anche i silenzi colpiscono (e questa fu una delle prime lezioni che imparò un giovane Dario Argento dal grande maestro), all’interno del quale nulla si svela. Una composizione, un ritmo e un’emozione che guardava costantemente verso il West, verso l’America, mostrandoci luoghi riconoscibili, ma simbolici. Brulle praterie popolate da eroi immaginari, ma che allo stesso tempo riuscivano a essere più veri del vero. Amati e conosciuti da tutti noi, proprio perché ammantati di quella misteriosa oscurità che Leone aveva infuso nelle loro vite inventate, consapevole del fatto che il cinema era solo una visione. Anzi, era una visione di una sua visione. Un racconto. Una storia che inizia con un antichissimo “C’era una volta…“, ma riflette su un senso che fino ad allora era appartenuto solo alle grandi opere letterarie epiche. Colossali mezzi, colossali ambizioni, colossali brutalità, ma anche tutte le suggestioni estetiche di chi vuol fare “solo grande cinema”. Leone era proprio come i suoi personaggi, come quel Clint Eastwood con poncho e pistola sempre in mano, stretto in un’espressione di abbronzata rigidità facciale, che cavalcavano irruenti non tanto alla ricerca dei dollari, ma indagando sul senso del tempo che tutto “determina, smussa e muta”. La filmografia di Leone è così: è poesia non facile da comprendere, una lirica sconsolata, amara, bollente che decanta la solitudine al posto di una salda e sincera amicizia, vero punto fermo di un altro grande regista del western: John Ford. Più duttile, più sognatore del collega americano, Leone affronta il mondo con durezza, avidità, concretezza, forgiando sub eroi e anti eroi da venerare. Personaggi che si muovono in un’America insolita e datata, fatta di scorci e colori di qualità, accompagnati dalle colonne sonore di Ennio Morricone. Ed è così che Sergio Leone è entrato nella Storia. In nome di quella sua nostalgia, in nome della memoria tenera e blandita dal rimpianto, fra Proust e lo sguardo di Charles Bronson.
Scritto da Luca Buccella il giu 25 2012. Registrato sotto FESTIVAL. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione