Movienight | #1

Creato il 09 dicembre 2014 da Parolepelate

Avete presente quei giorni della settimana in cui, la sera, prendete il telecomando e iniziate a fare zapping forsennato tra un canale e l’altro perché “che si fa stasera” non vi convince affatto? Quando dovete scegliere tra l’ennesima fiction Mediaset (diversa dalle precedenti per il solo titolo), il solito film (che siete ormai siete quasi in grado di ripetere a memoria), l’approfondimento politico in prima serata (per carità, meglio camminare a piedi scalzi su un sentiero tappezzato di lego), Carlo Conti o la Clerici? Oppure quando avete già recuperato le vostre serie tv e/o non vi va di vedere i vostri show (cosa che capita anche a noi pelati, quindi non mentite!)? O quando semplicemente avete voglia di vedere un film?

ParolePelate ha la soluzione per voi!

Abbiamo deciso di dare il via ad una rubrica in cui suggeriremo a voi lettori alcune pellicole per passare serate tranquille (ma anche no)!

Amabili Resti

Regia: Peter Jackson
Genere: Drammatico
Anno: 2009
Cast: Saoirse Ronan, Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Susan Sarandon, Stanley Tucci, James Michael Imperioli

La frase: “Mi piaceva come una foto riuscisse a catturare un istante prima che se ne andasse.”

Trama: Tratto dall’omonimo romanzo di Alice Sebold. Susie Salmon, una quattordicenne, di ritorno da scuola, viene abusata e uccisa brutalmente da un balordo. Poco dopo l’omicidio, Susie giunge in Paradiso, dove ha la possibilità di seguire le vite della famiglia, degli amici e del suo assassino. Intrappolata in una dimensione onirica fra cielo e terra, Susie si ritrova a dover scegliere fra la sete di vendetta e il desiderio di vedere guarire i suoi cari.

    Il ‘perché’ pelato: E’ un film da vere perché narra in un modo “accessibile a tutti” molti temi spinosi, la violenza, la morte improvvisa di una ragazzina che aveva ancora tutta la vita davanti, i problemi matrimoniali a cui vanno incontro i suoi genitori a causa di tutto ciò. Quello che cattura è il modo in cui viene rappresentato il Paradiso: una sorta di terra di mezzo, a metà tra due mondi che si sovrappongono senza mai potersi toccare del tutto. In questo luogo dall’atmosfera magica, la piccola Susie ritrova i posti in cui ha passato i suoi momenti migliori e anche peggiori. E’ un film che fa piangere, siete avvisati. Sono sicura che anche voi, come me, non ne uscirete indenni dalla visione, soprattutto dal finale mozzafiato ed estremamente commuovente – che vi darà la botta finale nel caso in cui non abbiate versato neanche una lacrima durate tutto il film.

Stoker

Regia: Chan-wook Park
Genere: Mistero, Thriller psicologico.
Anno: 2013
Cast: Mia Wasikowska, Nicole Kidman, Matthew Goode

La frase: “A volte devi fare qualcosa di male per impedirti di fare qualcosa di peggiore .”

Trama: La vita tranquilla di India Stoker viene sconvolta quando, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, perde suo padre in un tragico incidente. India è una ragazza che sfoggia un comportamento impassibile, mascherando le sensazioni più intime che solo suo padre conosceva e capiva, mentre sua madre mostra il massimo distacco nei confronti della figlia. Al funerale di Richard, il padre, India incontra suo zio paterno Charlie, che dopo una lunga assenza torna con l’intenzione di restare accanto a lei e a sua madre Evie, una donna fragile, instabile, che cerca di reprimere il fatto che sua figlia stia diventando una donna. India inizialmente non si fida dello zio, tuttavia subirà il suo fascino misterioso soprattutto quando si rende conto di avere molto in comune con lui. E mentre Charlie inizia gradualmente a rivelarsi, India ne è sempre più infatuata e capisce che il suo arrivo nella loro casa non è affatto casuale. Suo zio è lì per lei, e intende guidarla a compiere il suo strano destino.

   Il ‘perché’ pelato: Sì, il titolo allude a Bram Stoker che di riflesso rimanda a Dracula; ma la forma di vampirismo presente in questo film è molto più sottile. Per prima cosa NON ci sono i vampiri ma semplici esseri umani; seconda, non vedrete una goccia di sangue: il liquido vitale è sostituito da altri oggetti, l’inchiostro, il vino e le scarpe rosse che Charlie regala a India, per esempio. Il vampirismo è quello delle passioni. India reprime qualcosa, Charlie è lì per liberarla da ogni freno; perché i due hanno molto in comune, quasi un tratto genetico impresso nel DNA. Nella storia, colpisce il passaggio repentino dall’infanzia, in cui India a vissuto fino a quel momento, all’età adulta e ‘qualcosa di più’ in cui viene catapultata all’arrivo dello zio. Fui veramente shoccata dalla visione di questo film, e per shoccare me ci vuole qualcosa di molto intenso.

La mafia uccide solo d’estate

Regia: Pif
Genere: Commedia, Storico
Anno: 2013
Cast: Pif, Cristiana Capotondi, Ninni Bruschetta, Claudio Gioè

La frase: “In città avvenne un evento storico, i palermitani scoprirono che esisteva la mafia e glielo fecero scoprire i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che istruirono il maxi-processo.”

Trama: Crescere e amare nella Palermo della mafia. Un racconto lungo vent’anni attraverso gli occhi di un bambino, Arturo, che diventa grande in una città affascinante e terribile, ma dove c’è ancora spazio per la passione e il sorriso. La mafia uccide solo d’estate è, infatti, una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari e che vede come una principessa. Sullo sfondo di questa tenera e divertente storia, scorrono e si susseguono gli episodi di cronaca accaduti in Sicilia tra gli anni ‘70 e ‘90.

   Il ‘perché’ pelato: Non poteva mancare il film tutto Made in Italy (e io non è che sia proprio la fan numero uno del cinema italiano contemporaneo). Posso dire che questo film, per me, è stato una piccola sorpresa? Non mi aspettavo niente di tutto quello che ho visto perché leggendo il titolo – io non leggo mai le trame; se mi ispira, mi ispira il titolo – mi ero fatta un’idea abbastanza sbagliata: credevo di star per vedere uno di quei film ‘del genere’, tosto. E invece… Pif ha fatto qualcosa di eccezionale, è riuscito a far conoscere quello che succedeva in quegli anni attraverso un film la cui trama principale (la storia di Arturo) è molto leggera. Infatti, tutto quello che accade è riportato come l’ha visto Arturo: come le notizie che sentiamo noi alla tv mentre siamo alle prese con i nostri piccoli problemi. Pif ha fatto un esordio col botto. Dovete dare una chance a questo piccolo gioiellino.

Sperando che queste mie proposte vi siano piaciute, vi invito a rimanere nei paraggi per i prossimi numeri!

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