Movimenti anticoloniali e indipendenze africane: il Congo di Patrice Lumumba

Creato il 25 febbraio 2014 da Ilcasos @ilcasos
Il ciclo di seminari «Percorsi storici» (programma completo) è a metà strada. Stiamo definendo in questi giorni la seconda parte del calendario con gli appuntamenti che ci accompagneranno fino a giugno. Dopo il cinema anche questa volta ci occuperemo di sentire comune, di opinione pubblica e dell’influenza dei mass media sulle società contemporanee. Lo faremo toccando ancora una volta il problema della decolonizzazione. La discussione che proveremo a intavolare oggi vuole scavalcare alcune eccessive semplificazioni che hanno spesso caratterizzato (e caratterizzano tuttora) il discorso pubblico su questi temi.

Dove: Aula Gambi, complesso di S. Giovanni in Monte, (P.zza S. Giovanni in Monte 2, Bologna >mappa)
Quando: mercoledì 26 marzo 2013, ore 17.00

Patrice Lumumba in un francobollo commemorativo sovietico.

La decolonizzazione dell’Africa, da tornante decisivi nella storia del mondo contemporaneo, è stata spesso trascurata o eccessivamente semplificata: autoritarismi, conflitti armati, crisi economiche e povertà diffusa hanno contribuito a rafforzare la visone di processi politici in cui le popolazioni giovano il ruolo di masse inermi e incapaci di decidere del loro destino. Il dibattito che si vuole aprire, dunque, ci invita ad uscire da questi parametri, partendo dalla ricerca di Chiara Nizzoli, studiosa di storia post-coloniale (leggi i suoi interventi su Il Caso S.). Il Congo di Patrice Lumumba nella sua delicatissima fase di decolonizzazione (1960-61) è un esempio lampante di aspirazione concreta all’autodeterminazione e all’indipendenza e della tensione, storiograficamente rilevante, fra rivendicazioni all’emancipazione dei colonizzati e interessi geo-strategici globali nel quadro della Guerra fredda.

Partendo dalla percezione e la rappresentazione che del Congo vi è stata, quando vi è stata, nell’Europa di quegli anni, si compierà un’analisi della stampa e la pubblicistica italiana e francese, cercando di evidenziare così le storie e sensibilità coloniali profondamente diverse dei due paesi. Non mancheranno infine, e non poteva essere altrimenti date le fonti e la metodologia adottata, opportuni riferimenti alle culture e alle organizzazioni politiche che stanno dietro quei dibattiti e al loro modo di rappresentare fenomeni per molti versi distanti dalla vita quotidiana di moltissime persone.

#ilcasos

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