
Il movimento centrale è un altro componente che ha subito un'evoluzione molto importante negli ultimi anni. Un'evoluzione tutt'ora in corso visto che nuove soluzioni continuano ad uscire e non si tratta solo di interpretazioni differenti di un concetto affermato, ma di vere e proprie rivoluzioni che portano a standard differenti. Questo, in effetti, può creare qualche confusione in più poiché gli standard diversi portano con sé anche necessità di telai appositamente realizzati.
Movimento centrale classico

Per il montaggio di un sistema di questo tipo ci vogliono chiavi apposite, ma anche molta abilità per lasciare al movimento la giusta fluidità ma senza fargli acquistare giochi che ne rovinerebbero rapidamente le parti. E diminuirebbero l'efficacia della pedalata. Le estremità dell'asse di questo tipo sono sfaccettate con quattro lati. Il sistema, infatti, è anche detto a “perno quadro”. Sia Campagnolo che Shimano avevano sistemi di questo tipo benché i due standard fossero comunque diversi e non perfettamente compatibili tra loro.
Movimenti a cartuccia

Per montare il movimento basta montare la calotta destra, infilare la cartuccia, e serrare la calotta sinistra. Facile e alla portata anche dei meno esperti senza rischio di danni.

Il concetto classico di movimento centrale prevede le pedivelle che si innestano sull'asse che appoggia su cuscinetti interni alla scatola. Sempre con l'idea di aumentare la rigidità è stata elaborata una soluzione che aumentasse la base di appoggio dell'asse. Non volendo appensantire i materiali si è passati a una soluzione più drastica: allargare l'appoggio dell'asse.
Per questo motivo i cuscinetti sono stati portati all'esterno della scatola del movimento centrale del telaio racchiusi in calotte da avvitare, comunque, sul telaio di misura standard. Cuscinetti e asse, a questo punto, sono stati separati lasciando i primi nelle calotte ma fissando l'asse alla guarnitura per ottimizzare gli spazi a disposizione. Il perno, viene quindi fatto passare attraverso le calotte fino a bloccarsi sulla pedivella sinistra in un sistema completamente nuovo e che ha riscosso un grandissimo successo.
Ultra Torque

La soluzione è stata realizzare un asse passante in due pezzi. Due semi assi, montati allo stesso modo sulla guarnitura e sulla pedivella sinistra, si uniscono al centro della scatola del movimento con una soluzione ben conosciuta in meccanica: il giunto Hirth. Si tratta di un impronta dentellata che fa combaciare perfettamente le due parti in una soluzione di grande robustezza ed efficacia.
Tra i vantaggio di questa soluzione Campagnolo ha dichiarato anche una riduzione degli ingombri esterni delle pedivelle (perché l'asse è già inserito su entrambe le pedivelle, senza dover pensare a soluzioni tecniche – ed ingombranti – per l'ancoraggio) a tutto vantaggio dello spazio a disposizione del piede.