Non è poca cosa, in un momento di forte rincaro dei prezzi degli alimentari e dei carburanti un po' in quasi tutta l'Africa, e quindi anche in Mozambico, il provvedimento varato per dare un aiuto concreto ai redditi più modesti.
E' quello che ha annunciato ,ieri, il ministro del Lavoro mozambicano, signora Helena Taipo, donna competente e lungimirante in termini di economia di mercato.
L'aumento dei salari minimi ,tra l'altro, è del 50% circa e quindi si tratta di un buon balzo in avanti in termini di potere d'acquisto da parte di chi lavora e ha una famiglia da sostenere.
Infatti, dai 64 dollari dell'altro ieri, il salario sarà portato molto presto a 170 dollari.
Il provvedimento è scaturito da un incontro tra governo ,sindacati dei lavoratori e imprenditori, che si sono trovati subito concordi.
La motivazione fondata della facilità con cui si è parlato di erogare l'aumento è, secondo il ministro del Lavoro, strettamente legata ad un buon livello di qualità sia della produzione che della produttività mozambicana in generale.
In breve... le cose vanno bene,secondo le menti pensanti, in Mozambico.
Inoltre, senza un reddito adeguato, non ci sono acquisti sul mercato e tutto il meccanismo economico del Paese, che si sforza d'ingranare al meglio con virtuosismi vari, rischierebbe il blocco.
E coloro che accedono a salari minimi, operai e manovali, rappresentano, insieme al mondo contadino, il più della popolazione mozambicana.
Colletti bianchi ce ne sono sì ma non rapprentano certo la totalità.
Per non parlare delle aree rurali malsane e povere del Nord del Paese, purtroppo ancora tutte da risanare.
A queste, a mio avviso,pur nella consapevolezza che niente è facile in Africa, dovrebbe piuttosto andare in seguito l'attenzione del Governo centrale.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)