Il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, vincitore delle elezioni dello scorso 15 ottobre, ha affermato di voler dialogare con Afonso Dhlakama, che guida il principale partito d’opposizione, la Resistencia nacional moçambicana(Renamo) e sta attualmente boicottando i lavori parlamentari.
Dhlakama anche di fronte alle pressioni arrivate negli ultimi giorni da una parte della Renamo ha rifiutato di porre fine alla protesta, che sta tra l’altro facendo mancare il numero legale in quattro assemblee provinciali (quelle di Sofala, Zambezia, Tete e Nampula) e insiste nella minaccia di creare un’amministrazione parallela nel centro-nord del paese. Nyusi, pur escludendo di potersi far imporre “condizioni preliminari”, ha affermato di voler “dare un segno della sua disponibilità a parlare”, per rassicurare i mozambicani sul fatto che il paese resterà “in pace”.
Il dialogo, ha concluso il capo di stato è l’unica strada “per raggiungere un accordo”.
Più netta la presa di posizione del predecessore di Nyusi, Armando Guebuza, che ancora guida il partito di governo Frente de libertaçao de Moçambique (Frelimo), di cui anche il presidente fa parte.
Le richieste di Dhlakama – ha dichiarato Guebuza – sono “disastrose”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)