I media internazionali riferiscono che molte imprese giapponesi,ultimamente, sono interessate agli importanti giacimenti di gas naturale scoperti a largo delle coste mozambicane.
E lo sono pure allo sfruttamento dei giacimenti di carbone .
Certe notizie, quando si tratta di moneta sonante, fanno il giro del mondo veloci di questi tempi.
E c’è sempre, giustamente ,chi fiuta ancor più rapido il proprio possibile business.
Senza esclusione della classe politica locale e ospitante, che è detentrice e unica amministratrice, in situazione, della eventuale ricchezza derivante dalle concessioni date.
Shinzo Abe, primo ministro giapponese, accompagnato da un’importante delegazione di dirigenti aziendali giapponesi, ha incontrato, infatti, nel suo ultimissimo tour africano, il presidente mozambicano Armando Guebuza.
L’uomo politico, che certamente ha ben chiaro il rapporto "profitti e perdite" nell'affare ,si è detto prontamente determinato ad allargare la cooperazione con il Mozambico.
Abe ha citato specificamente il gas naturale,l’istruzione, le scienze e le tecnologie come i settori di cooperazione prioritari.
Gli accordi firmati, appena due giorni fa, riguardano tuttavia anche il settore sanitario e quello delle costruzioni.
Nonostante le sue nuove e immense risorse, il Mozambico soffre sempre di una cronica carenza di infrastrutture .
Nel suo tour africano, Shinzo Abe si è già recato in Costa d’Avorio e la sua ultima tappa sarà in Etiopia per la settimana prossima.
Insomma a fare i “ buoni” affari in Africa (in questo caso in Mozambico) non ci sono ormai più soltanto i cinesi. I corteggiatori si moltiplicano.
L’importante, nello specifico del Giappone, che si tratti per il Paese ospitante, di un effettivo “do ut des”.
E non solo dello stare a guardare come banchettano quelli che sono già sazi.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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