Magazine Arte

Mozart! L’Amadeus rock-star conquista Vienna

Creato il 11 gennaio 2016 da Rita Charbonnier @ritacharbonnier

A Vienna è tornato in scena Mozart! The Musical, spettacolo che ebbe la prima rappresentazione nel 1999 e che ha girato mezzo mondo. Ho chiesto a Franco Travaglio, autore e studioso di musical contemporaneo, che ha molto goduto lo spettacolo, di raccontarcelo. Per prenotazioni e altre informazioni, si può consultare questa pagina.

 

Franco Travaglio per Non solo Mozart

mozart-musical
Poco conosciuta, apprezzata soprattutto nel mercato germanofono e sontuosa negli allestimenti quanto dark nei temi gotici trattati, c’è una via tutta austriaca al musical, di cui il compositore ungherese Sylvester Levay (abile contaminatore del pop con la musica sinfonica) e il librettista Michael Kunze (che ha iniziato la carriera adattando in tedesco i più grandi titoli di Broadway) sono le colonne portanti.

Dopo aver conquistato l’Europa con Elisabeth, che esplorava lati meno buonisti e rassicuranti della principessa Sissi, nel 1999 il duo ci ha riprovato con un’altra amatissima figura storica austriaca, Wolfgang Amadeus Mozart. Dopo le 419 rappresentazioni del debutto e altre reincarnazioni in giro per il mondo (dal Giappone all’Ungheria, dalla Germania alla Corea del Sud) Mozart! The musical è tornato a casa, in quel Raimund Theatre di Vienna dove tutto era iniziato, in una nuova messa in scena firmata dal regista originale Harry Kupfer.

L’allestimento si basa su due grandi intuizioni. Innanzitutto quella di sdoppiare il genio salisburghese in due interpreti, il bambino prodigio, instancabile creatore, eternamente chino sui suoi spartiti e mai cresciuto, e il ragazzo trasgressivo e viveur, efebica rock-star ante-litteram che non si adatta alla grettezza, alla mediocrità dei suoi tempi tra la bigotta corte salisburghese e un mondo che non fa altro che sfruttare la sua arte lasciandolo sempre svuotato di senso, al punto che morirà trafitto dalla penna del suo alter-ego bambino che, non avendo più inchiostro, scriverà col suo sangue.

Seconda grande idea è quella di contaminare — in parallelo con lo stile musicale — costumi e ambientazioni d’epoca (frequente uso delle proiezioni, realizzate con gusto da Thomas Reimer) con riferimenti alla modernità, come la chitarra elettrica che Amadeus imbraccia più di una volta e il pulmino da fricchettoni che porta in scena i Weber, famiglia poco raccomandabile che lo adescherà tramite le figlie Aloysia e Constanze. Ma con Constanze sarà vero amore, e i due si sposeranno (e il loro nido d’amore sarà l’appartamento in una moderna periferia degradata), nonostante la debolezza del marito e la sua voglia di vivere finiranno per separarli.

Di grande livello il cast: Oedo Kuipers è un Mozart versatile e dalla notevole vocalità, Thomas Borchert torna con più consapevolezza e maturità nel ruolo da lui creato del (p)ossessivo padre Leopold, Mark Seibert è un sensazionale Arcivescovo Colloredo, che spesso ruba la scena ai colleghi, Franziska Schuster è una Constanze moderna e grintosa, mentre Barbara Obermeier tratteggia con delicatezza una Nannerl dolce e schiacciata dal successo del fratello.

Di grande impatto la partitura, che alterna massicci numeri corali a struggenti ballad, ma che eccelle nei classici numeri drammatici tipici del musical moderno, come la stupenda “Wie wird man seinen Schatten los?” (Come liberarsi delle ombre?) che chiude con vigore entrambi gli atti. Grande successo per un musical che osa liberare il più grande musicista di tutti i tempi dagli orpelli della biografia e dalle ragnatele dei luoghi comuni, e restituirne tutta la ribelle modernità.

Franco Travaglio


Nato a Torino, laureato in Lettere Moderne, Franco Travaglio è coautore dei libri Musical Theatre e Compagnia della Rancia. Un racconto di emozioni. Ha collaborato con la redazione torinese di Repubblica, fondato il sito Amici del Musical e la prima rivista digitale italiana dedicata al musical. Nel 2015 ha adattato le liriche di Grease (regia Saverio Marconi) e di Newsies (regia Federico Bellone). Ha inoltre tradotto La febbre del sabato sera, Sister Act, Happy Days, Flashdance, La bella e la bestia, Cats, Disney High School Musical, Jesus Christ Superstar, Il Fantasma dell’Opera (film); Joseph e la strabiliante tunica dei sogni in technicolor, La piccola bottega degli orrori, ed Elisabeth. È stato aiuto regista di Saverio Marconi, Dario Fo, Tato Russo, Federico Bellone. Come regista e autore firma XL – Giustizia su misura, 1000 e una… favola, Bye bye Marilyn, Notte prima degli esami, Lezioni di Ballo, Energy Story e Il fantasma di Canterville.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog