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Mr Ciak #10: La casa, Hansel e Gretel - Cacciatori di Streghe, El Cuerpo
Creato il 07 maggio 2013 da Mik_94Per un capriccio personale, l'avevo visto qualche mese prima dell'uscita italiana, in versione inglese e in una qualità pessima. Le mie alte aspettative, purtroppo, non erano state rispettate. Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe non era il retelling che mi sarei aspettato: non era la nuova versione dei Fratelli Grimm &L'incantevole strega che avrei voluto, invece, vedere. Il regista non era di certo Terry Gilliam e la sceneggiatura essenziale non garantiva uno buono sviluppo dell'interessantissima idea di base. A una seconda visione, però, l'ho radicalmente rivalutato. Vedendolo, ho trovato il divertimento scanzonato e l'azione pura che stavo cercando. L'ottima qualità, che solo una visione al cinema garantisce, mette in risalto gli effetti speciali, i combattimenti frenetici, la fotografia mozzafiato e le numerose scene gore. Visto in compagnia è un intrattenimento spensierato, stuzzicante, perfetto. I piccoli protagonisti della fiaba sono trasformati in coraggiosi combattenti alla Van Helsing e, armati fino ai denti e con i volti di Jeremy Renner e Emma Arterton, impegnati con scene arallenty e corse a perdifiato nei boschi, sono due gran fighi! Lui, simpatico e sicuro di sé come un novello Tony Starks; lei, bellissima, coraggiosa, ribelle e con un dono sconosciuto. Insieme a loro, la strega cattiva interpretata da Framke Janssen – la cinquantenne più seducente e affascinante di Hollywood. Invecchiare: lo stai facendo nel modo giusto –, il giovane Thomas Mann, visto di recente in Beautiful Creatures, e l'enorme Edward, un simpatico troll creato interamente al computer. Con richiami a Stardust, e strizzate d'occhio alla Mummia, tra l'urban fantasy, l'horror e lo steampunk, Hansel & Gretel è un film fatto per piacere ad un pubblico di giovani spettatori - decisamente pop, modaiolo, piacevolmente sanguinoso, divertente, scorrevole e nella cui sceneggiatura non è contemplata nemmeno per un attimo la parola noia. Carinissimo,ma senza impegno! Mayka è morta all'improvviso, stroncata da un infarto. Era una donna ricca, crudele, bella, potente, sposata con Alex, un uomo mite e sottomesso. Un uomo che, nel profondo, la detestava, e che l'ha uccisa. L'uomo che ha progettato, con la complicità della sua nuova fiamma, il suo omicidio. Non ci sono prove, non c'è un apparente movente: tutto è perfetto. Mayka ormai è in un obitorio, in attesa di un'autopsia che non dimostrerà nulla; nell'unico luogo in cui non potrà più manipolare nessuno. O forse sì. Il suo corpo sparisce all'improvviso. Il guardiano notturno che ha visto tutto è messo a tacere, in coma. Chi ha trafugato il cadavere? O è stato il cadavere stesso ad alzarsi sulle proprie gambe e ad andare via? In una notte di pioggia, tuoni e ricordi dolorosi, un anziano poliziotto è chiamato ad interrogare Alex. In quel luogo angusto e tetro si troverà la risposta a tutti i misteri, perfino a quelli più antichi. Perché Mayka, viva o morta, ha ancora pieno potere sul consorte ed è disposta fino alla fine a chiudere un'estrema partita. Perché la morte, a volte, non è la fine di tutto... Veloce, intrigante, umano, ben scritto. Un meccanismo dai ritmi perfetti. L'ennesima prova che gli spagnoli – sempre così ponderati, algidi ed eleganti – sono i nuovi maestri del thriller. Un'ottima conferma. El Cuerpo è un giallo classico, la storia di un delitto perfetto; un thriller psicologico e sentimentale. Un omaggio alle machiavelliche trame hitchcockiane, sorretto da interpretazioni sobrie e lucide, da un ritmo vertiginoso, da un colpo di scena finale pressoché imprevedibile, da una chiusa efficace e beffarda. Quasi interamente ambientato tra le quattro mura di un obitorio, scivola tra presente e passato in un gioco di flashback e specchi, apparizioni ed elaborate vendette. All'inizio, ha la struttura di un semplice triangolo: il classico lui, lei, l'altra. Poi la figura geometrica si deforma, si frantuma in nuovi pezzi, fino a formare nuovi spigoli... fino ad includere nuovi, impensati colpevoli. Accanto ai meno conosciuti Hugo Silva (al cinema con Gli amanti passeggeri) e José Coronado, la protagonista di The Orphanage e Con gli occhi dell'assassino – Belén Rueda. Leggermente invecchiata con gli anni, ma bravissima, raffinata, piena di charme. Questa volta, non la vediamo nei panni della protagonista.Interpreta la moglie possessiva ed avida, la vittima, il corpo del titolo trafugato dall'obitorio: un ruolo ambiguo, sopra le righe, da vera femme fatale che, perfino dalla tomba, non smette di giocare secondo con le sue contorte regole. Mi ha ricordato leggermente Jessica Lange, ed è un signor complimento!
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