Magazine Cultura
Mr Ciak #39: 12 film random² (Teatro da camera e teatro da macchina, erotomani e cowboy, less happy families and more happy days)
Creato il 12 luglio 2014 da Mik_94Buongiorno, amici! Altra carrellata di film con Mr Ciak. E no, non li ho visti tutti nello scorso weekend. Avevo un po' di mini-recensioni da smaltire, lo ammetto. Alcune vegetavano da tipo un anno sul mio pc in una cartella saggiamente intitolata “mini-recensioni da smaltire”. Chiaro. Questa volta, il guardatore-compulsivo-e-bionico che è in me mi ha detto di parlarvi, da bravo, anche di film già usciti, al cinema o in dvd. 1) I disponibili: la scoperta Locke, Lovelace, Two Mothers, Insidious 2, Noi 4, Disconnect, Un giorno speciale. 2) Gli inediti in Italia: Thanks for Sharing e At Middleton, che potremmo anche vedere; Some Velvet Morning che non vedremo mai. 3) I Coming Soon: Un milione di modi per morire nel west e Cattivi vicini – usciti negli USA un secolo fa, arriveranno furbamente da noi tra la fine dell'estate e l'autunno. Di brutti, questa volta, non ce ne sono. Di imperdibili, be', per me solo quello con Hardy. Un giorno speciale, recuperato ieri, si aggiunge al post così, su due piedi. Massacrato in rete, fischiato a Venezia, a me è piaciuto un casino. Mi ha lasciato una sensazione fortissima. Forse scompare, ma oggi la sento. Chissà. Tutti godibilissimi, in generale. Le sufficienze - piene o no - abbondano.
Locke: Periferia londinese. La sera, le luci dei lampioni, pioggerellina. Un uomo sale in macchina. Parla con un po' di gente a telefono e rassicura tutti. Il traffico è scorrevole. Giungerà a destinazione il tempo di perdere tutto e di guadagnare tutto. In un'ultima, significativa chiamata con il più importante degli interlocutori, scoprirà il mondo in un pianto. Locke c'è quasi. La destinazione è raggiunta: basta seguire quel grido. Domani è un altro giorno. E' una gran persona, Locke. Un omone con gli occhi buoni che lavora per gli altri. Ha un nome parlante. Lock(ed). Chiuso. Nel film, è prigioniero di una solitudine piena di gente, di una malinconia piena di amici, che si fa manifesta nelle chiacchierate immaginarie con un padre morto. Eroe di tutti i giorni, il protagonista è una persona onesta in un mondo di squali. Vuole rubare pezzetti di cielo, piegare la crosta terrestre sotto il peso di grattacieli ben costruiti. La sua hybris brilla di buone intenzioni, la sua impresa titanica è un folle volo. Ma abbandona tutto per non lasciare sola una persona più debole delle altre. Ha solo sé stesso e un volante al quale si aggrappa, come un Cristo alla sua croce industriale. Le immagini sono di un noir buio, ad alta velocità. Il regista gioca con lo sfarfallare delle luci, il rumore del sorpasso. Il ritmo è quello di un thriller. Locke, con il look da Collateral e l'idea di Buried, è un film bello, metaforico. La corta odissea di un uomo, il viaggio della vita. La tensione si accomula nei punti giusti, o in quelli sbagliati. Mi aspettavo esplodesse in un finale alla ricerca del sensazionalismo. Invece quell'ultima chiamata di un'altra donna è la pace. La discesa di una notte senza lupi che non deve per forza fare paura. Solo, un intenso e magistrale Tom Hardy regge il film. Ride, si arrabbia, si commuove senza mai togliere il piede dall'acceleratore. Il suo film non ha silenzi ed è fatto di un volto che vive di increspature, smorfie, espressività. Danno ritmo le voci sparse dall'altra parte del filo. Io ho avuto gli occhi lucidi. (8)
Un milione di modi per morire nel West: Simpatico, intelligente, riuscito. A metà tra la parodia e il remake in chiave comica, è un buon intrattenimento che promette e dà quello che il buon MacFarlane può. Risate, effetti visivi, un cast di serie A, geniali crossover – occhio agli intrusi Django e Ritorno al futuro: cult istantanei! Mollato dall'odiosa ragazza, un nerd del selvaggio west scopre il coraggio e l'amour accanto a una bella sceriffa criminale. MacFarlane scrive, recita e dirige e riesce in tutto. La Theron, spensierata, è più bella e disinvolta con gli anni. La Seyfried – nel ruolo di un'antipatica cronica – si prende in giro (e viene presa in giro) per i suoi occhi enormemente enormi. Neil Patrick Harris, istrionico e con la faccia da schiaffi, usa i cappelli altrui come water e si diletta in mitiche e ben coreografate scene da musical. Volgare, ma non troppo. Originale, ma non troppo. Consigliato a chi ama (o odia) gli spaghetti western alla Leone. (6,5)
Cattivi vicini: I tizi di quel film fuori di testa che è Facciamola finita tornano col solito Rogen. Pare di vederlo in un sequel non dichiarato di Molto incinta. Goffo e infantile, ha messo su casa, ha avuto una bambina. Penseranno i suoi vicini a rendergli la vita infernale e a ricordargli com'era: sballarsi, essere giovane, stare alzato fino a tardi. E lui, che sabota le loro feste, li fa riflettere sui rimpianti e le occasioni mancate. Amo quel tipo di comicità – volgare, sopra le righe – e il fatto che ci fosse una storiella carina a far da cornice è cosa buona. I personaggi si completano, il no-sense si spreca. Tra tutte le partner di Rogen, Rose Byrne è la migliore. Ormai esperta di film "home invasion", si diletta con una specie di Insidious comico, no? I due sono il cuore del film, ma il mondo universitario, con le luci e i rumori di Project X, fa un po' disgusto e parecchio invidia. Spicca Dave Franco, tra i giovani, e Efron è funzionale nelle scene con Rogen. Così diversi, muscoli contro trippa, sono forti. (6)
Noi 4: Ambientato in 24 ore, rapisce per la voglia che ha di raccontare un giorno come tanti nella vita di gente come tanta. Il regista del fresco Scialla è bravo nel dirigere un cast di persone che, si nota, si sono volute bene davvero nell'arco delle riprese. Attori perfetti, famiglia imperfetta, in una Roma di scavi e scuole pubbliche. Una commedia dai toni agrodolci su un tredicenne che deve sostenere l'esame di terza media con attorno una mamma che lavora troppo, un padre che lavora troppo poco, una sorella che sogna il teatro. Messo a punto con semplicità, ha un cast che ci crede. La Rapport – memorabile in La sconosciuta – ha un severo accento russo e nevrosi buffe, Gifuni è paterno, la giovane Guidone ha un controllo invidiabile, Francesco Bracci – con la voce profonda e il cipiglio già d'adulto – è un Germano imberbe. Familiare, surreale, tenero, nostro. (6)
Un giorno speciale: Hollywood avrebbe preso questo film con un titolo da temino e l'avrebbe reso una commedia romantica. Invece, diretto in maniera originale, con una Roma livida e lirica, diventa qualcosa di più e qualcosa di meno. Uno spaccato tutto frammenti di vita reale, con un intreccio lieve e un finale amaro. Piccolo dramma on the road per adolescenti che racconta cose note e vere. Un giovane autista che scarrozza una giovane starlette. Entrambi in prova. Entrambi raccomandati. Lei è stata conciata come una sposa bambina per incontrare un politico importante. Potrebbe uscire dallo studio con un posto in tv e senza dignità. Ha smesso di mangiare, ha seguito le dritte di mammà. Lui ha avuto un destino simile, ma non sogna: si accontenta. S'innamorano in quel pomeriggio trascorso insieme per Via del Corso. Quei due giovani Travolti dal destino si vedono per come sono per un istante, e il giorno dopo? Una macchina, due attori, le generazioni post-Moccia. Un messaggio arcigno e disincantato, in una pellicola che ha sorrisi da commedia e una chiusa spezzata. Schifosamente aperta, ma realistica. Perfetto il cast. Scicchitano, gentile, belloccio e sensibile, merita il successo. La Valentini, stupenda e in gamba, mica recita. Parla con la macchina da presa come fosse un'amica. Naturalissimo, tutto. (7)
Thanks for Sharing - Tentazioni Irresistibili racconta le storie di un gruppo di newyorkesi che hanno fatto del loro gruppo di sostegno una casa. Uomini e donne di tutte le età, in preda ad allettanti spettri: sex addicted. Calibrato mix di commedia e dramma, ha il sempre formidabile Mark Ruffalo, perfetto nei panni di un uomo fragilisso e stanco, che ha amato troppo e male. Adesso si è innamorato di una sexy Gwyneth Paltrow che non è ancora pronta ad affrontare gli scheletri di un passato così promiscuo. Il suo mentore,Tim Robbins, è un veterano del gruppo: dovrebbe aiutare gli altri, ma chi aiuta lui? Poi, il goffo Josh Gad, dalla vita che va a rotoli: licenziato, con un armadio pieno di film hard e una nuova amica “da salvare” col volto di una P!nk sorprendente. Una commedia che mostra un'umanità delirante che tocca e dà da pensare. Consigliato, per una serata piacevole e in compagnia di grandi attori. (6,5)
At Middleton: Sono un ignorantone: leggendo il titolo, ho pensato a una specie di documentario sulla famiglia di Kate. E sul lato B di Pippa. La Middleton di questo film è un'università. Questa è una comunissima storia di figli che vogliono fuggire via e di genitori che vogliono fuggire via da figli che, a loro volta, sono in fuga. Chiaro, no? Una storia di ragazzi che si sentono adulti e di adulti che vorrebbero sentirsi ragazzi, eternamente. La pellicola è una di quelle con tanti dialoghi e pochi attori. Brillante, divertente, colma di tanti tipi d'amore. Amori che restano, amori che vanno. Un Andy Garcia piuttosto ingrassato, ma poche volte così leggero. Una Vera Farmiga bella e naturale. E, se c'è una cosa più bella della Farmiga, è la Farmiga che ride. Qui ride tanto, insieme allo spettatore. Il fascino pazzesco di quelle storie d'amore che durano un giorno e basta. (6,5)
Insidious II - Oltre i confini del male: Ho adorato Insidous. Nel sequel, ho avvertito la presenza di Wan per tutto il film, come un inquietante personaggio che spia tutto. Infesta la sua intera cinematografia con la sua presenza, sinistra e riconoscibile. Oltre i confini del male è un buon film horror, piacevole e con piccoli colpi di scena aggiunti, ma è quello che meno appartiene al gusto di Wan. Il primo era un ritorno all'horror puro. Se i colori troppo netti e marcati di questo mi hanno lasciato interdetto, non l'ha fatto la sceneggiatura, che permette agli spettatori di chiarire dubbi e a Wan di togliersi sassolini dalla scarpa. Si viaggia e s'interagisce con il passato del protagonista e con i diretti avvenimenti del primo film. Inoltre, si rievoca il passato di una delle figure più macabre che popolava Insidious. Si strizza anche l'occhio all'ironia nera di Dylan Dog. Manca di carattere. (6)
Some Velvet Morning: Fred si presenta alla porta di Velvet. Si sono amati. A pagamento, gratis. Il film, con le atmosfere del teatro da camera, è incentrato su di loro. Tra le e lui scorre una tensione che non ti spieghi. Potrebbe esplodere da un momento all'altro. In un bacio, in un amplesso violento, in un delitto perfetto. Film fatto di due attori come ghepardi e un appartamento. Introspettivo, teatrale, è una messa in scena sobria e dalle svolte impreviste, con dialoghi forti, un linguaggio crudo, attori calati nella parte. LaBute firma e dirige il lavoro dei bravi Stanley Tucci e Alice Eve. Lui, volgare, imborghesito, fastidioso. Lei, seducente, criptica. Un'autopsia sentimentale, soffocante e indigesta, in cui l'amore è farsa. Non ho capito se mi è piaciuto. Mi sono sentito preso in giro. Non mi capitava da una vita, quindi bho? (5)
Two Mothers è la storia dell'amicizia tra due donne, che vivono in un angolo di paradiso. S'innamorano l'una del figlio dell'altra. L'esplodere della passione non li allontana. Come in Laguna Blu, i protagonisti vivono sospesi: solo d'estate. Un film sensuale e sempre in bilico. Mai volgare o esplicito, diretto con delicatezza da una regista che danza con le immagini, immortalando paesaggi da cartolina e regalando l'interpretazione di due attrici ottime: la Watts e Robin Wright. Sbrigativa la seconda parte. Le due sono troppo giovani per un copione che, da mamme, le vorrebbe anche altro. Un film pretenzioso, di classe, con un cast di super-belli, ma che due raffinate interpreti e una regia ineccepibile salvano dalla parvenza di una soap chiamata La rivincita delle MILF. Patinato e spesso fine a sé stesso. (5,5)
Lovelace: Non bisogna essere dei frequentatori assidui di YouPorn per conoscere il suo nome. Erano i primi anni '70 e lei era l'icona di una rivoluzione. Tutti la conoscevano come Linda Lovelace, Gola Profonda. Il film è suddiviso in due parti. La prima è frivola, superficiale; la seconda è vista dagli occhi della protagonista stessa. Il candore della Linda venduta come carne da macello è reso grazie alla buona prova di Amanda Seyfried. Sensuale e innocente, toccante e disperata. Tra le scene più notevoli, la fuga di una Linda in abito bianco, con il marito alle calcagna, da una stanza piena di uomi che aveva occhi, mani, bocche solo per lei. Un Peter Sarsgaard luciferino, una Sharon Stone irriconoscibile, notevoli cameo sparsi. Poteva essere un gran bel film, ma osa poco, prendendo una strada troppo edulcorata, ma onesta. Questo è. Una profana agiografia non tutta da buttare. (5,5)
Disconnect: Internet non ci ha mai resi così vicini. Internet non ci ha mai resi così lontani. Connessi col mondo, disconnessi da noi stessi. Di questo parla Disconnect, del potere dei social, dei danni delle chatroom, dell'apatia dei 15 anni. Vite che si sfiorano e si scontrano, ora con furia inumana, ora al rallenty: quella di un diciottenne che vende sesso in webcam; quella di una coppia straziata dalla perdita; quella di un ragazzino spinto a commettere un gesto spaventoso. Mi ha colpito la fluidità con cui queste trame vengono fatte incontrare e collidere, la raffinatezza dei sintagmi incrociati, l'aria che vibra per i colpi della tragedia. Un film dall'impalcatura fragile, ma che sa reggersi bene per quasi due ore. Ammetto di averlo concluso sinceramente emozionato. Folgorato da cose belle e da cose brutte. Notevole la regia, che fa del film un misto tra Crash e Crossing Over. Ancora più notevole il cast. Disconnect fa fare pensieri importanti, e ci ricorda che pensare è importante. (7)
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Fan Zeng. La poesia della pittura cinese al Vittoriano
Roma rende omaggio alle antiche tradizioni cinesi della calligrafia e dell’arte.Un’incredibile carrellata di splendidi e monumentali dipinti, sostanzialmente... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Libri messi all'indice e libri per ragazzi, buoni compagni di strada nella...
Libri “buoni e cattivi” scelti dai bambini e amati o non amati. Scelti tra proposte aperte, lontane da operazioni di censura. Il lavoro di Astrid Lindgren ha... Leggere il seguito
Da Zazienews
CULTURA, LETTERATURA PER RAGAZZI, LIBRI -
“Le mie parole d’acqua” di Maria Luisa Mazzarini. Recensione di Lorenzo Spurio
Le mie parole d’acqua di Maria Luisa Mazzarini Edizioni Divinafollia, Caravaggio, 2015 Recensione di Lorenzo Spurio “Le mie parole d’acqua” (2015) Dopo Lantern... Leggere il seguito
Da Lorenzo127
CULTURA, LIBRI -
La tua estate con Adelphi
Rodolfo Sonego e Il racconto dei racconti Se c’è una Casa Editrice che fa andare sul sicuro il lettore questa è Adelphi, vera e propria garanzia di qualità,... Leggere il seguito
Da Signoradeifiltriblog
ARTE, CULTURA -
Vivere qui di Giacomo Gusmeroli
La nuova raccolta di versi di Giacomo Gusmeroli Chi mi conosce e frequenta da più tempo questo mio spazio virtuale sà quanto io apprezzi Giacomo Gusmeroli e la... Leggere il seguito
Da Paperottolo37
CULTURA, LIBRI