Qui però più che parlare della partita, vorrei dedicare qualche rigo a Mr. Green, il portiere della nazionale inglese, che ha subìto una delle papere in mondovisione più clamorose di cui il vostro blogger abbia memoria a partire almeno da Argentina 1978. Una roba fenomenale, che mi ha fatto gridare di gioia, perché si sa, ai Mondiali io divento di un fazioso orrendo e tifo sempre per tutte le squadre meno forti con la chiara speranza che buttino fuori le squadre più forti, a vantaggio della nostra banda di vecchietti messa su da quel simpaticone di Mr. Lippi.
Il punto è che dovevate vedere le espressioni dei vari giocatori e allenatori dopo la paper di Mr. Green. Una sciavattata di un attaccante statunitense che non aveva nemmeno visto di dover servire sul’ala destra un suo compagno, tirata via così, tanto per fare una cosa perché insomma, ormai il fiato per andare in porta non ce l’aveva più e allora sai che faccio? Tiro in porta, ma piano, rasoterra, facendo rimbalzare la palla due o tre volte sull’erba e proprio in bocca al portiere. Che però si piega con l’agilità di Napolitano e poi si fa dribblare dal proprio ginocchio destro. Un rimbalzino di palla e pot pot pot, rotola, rotola oltre la linea di porta. Gol. Anzi, visto che parlano tutti inglese in campo: GOAL!
Le facce, dicevo. Mr. Green aveva la faccia tra i guantoni. Sapeva di aver appena fatto quella famosa sporadica cazzata che sarà rivista da tutte le posizioni da tutte le televisioni dell’orbe terracqueo, ma non solo stasera, no, anche negli anni e decenni a venire. Talmente da tutte le posizioni che probabilmente finirà anche come nuovo allegato al Kamasutra. Mr. Capello aveva dipinta l’espressione di chi dice: “Vabbè, povero ragazzo, non l’ha fatto apposta, ora negli spogliatoi lo sbrano con il mio mascellone”. Mr. Beckham lo ha guardato con la LIS: la lingua dei sordomuti, e gli ha detto “La parava anche mia moglie, bendata” che è poi l’unico modo in cui si immagina la signora.
E lui, Mr. Green, dentro di se moriva. Perché quello era il gol del pareggio degli USA, che poi dopo a momenti vincevano bucandolo ancora, ma in tal caso Mr. Green si faceva aiutare da un palo per non farsi segnare di nuovo. E intanto, Mr. Green entrava nella storia, sia del calcio che delle relazioni internazionali. E’ lui, è lui il nuovo Mr. Bean.