Io l’ho già detto sono una donna stereotipo, voglio avere sempre ragione, non so parcheggiare e cambio sempre idea. Una cosa che accumuna le persone instabili di mente alle persone sane, anzi, alle donne sane, è che tutte sbagliamo. Tutte quante almeno una volta nella vita si sono guardate allo specchio e hanno detto ad alta voce: “che cazzo ho fatto”.
Succede dopo una sbronza quando ti accorgi di aver scritto ti amo anche al cane di tua nonna, succede dopo una sbronza quando ti sveglia tua madre dicendoti che hai un pranzo di famiglia e succede quando ti svegli nel letto o nel divano di uno sconosciuto. Succede prima o dopo a tutte.
Mi ricordo che una volta in gioventù mi ero infatuata di un giovane ragazzo ricco che si vestiva come un barbone della stazione Termini di Roma, mi piaceva tanto e una mia amica che si è rivelata più sveglia di me da sempre, amava dirmi di stargli distante. Io non volevo sentire ragione, ho rischiato l’espulsione da scuola e probabilmente le piattole. Anni dopo guardandomi allo specchio ho pensato: “che cazzo hai fatto”.
Che cazzo hai fatto è un must have, è come un vestito nero, è una frase che non passa mai di moda, è una situazione che tutte viviamo, purtroppo che tu sia figa o cessa, che tu sia ricca o povera che tu sia una fan di papa Francesco o di Satana poco importa il “che cazzo ho fatto” non te lo toglie nessuno.
Io naturalmente di “che cazzo ho fatto” ne avrei molti da dire, ma il peggiore quello che mi ha veramente ferito dentro è quello che vi andrò a raccontare adesso.
Bene, faccio ammenda, prendo la mia laurea, il mio 110, il mio orgoglio, la mia dignità e dico: “si, vabbé, lo so che avete capito, io ho letto 50 sfumature di grigio”. A dire la verità ho letto anche il secondo libro, il terzo no, non ce l’ho fatta.
Ho letto quel libro inizialmente per un terribile misunderstanding, io credevo fosse un thriller stile Il codice da Vinci, lo giuro, non so perché ma ero sicura fosse un best seller serio, di quelli che non riesci a smettere di leggere. Quando manifestai la voglia di leggere quel libro alla mia bibliotecaria, lei mi guardò con la faccia un po’ stranita, non era da me una lettura del genere. Quando le chiesi se le fosse piaciuto lei mi disse: “bah non è proprio il primo libro che consiglierei ma va a ruba quindi leggilo se ti va.” Al tempo vantavo delle unghie finte leopardate, il trash si era impossessato di me, ed io non potevo fare altro che abbandonarmi dolcemente al brutto. Iniziai il primo libro e la mia collega di allora mi elogiò il testo, i contenuti, i protagonisti, tutto insomma. Vabbè, leggo, anzi divoro il primo libro e scopro con gioia che mi piace un sacco quel romanzo da casalinghe frustrate, proprio lo adoro. Prego la bibliotecaria perché mi faccia arrivare il secondo libro prima possibile, giuro di leggerlo in due giorni, finalmente arriva. Lo leggo, lo finisco e mi sale un’ansia che non provavo da tempo…. che cazzo ho fatto!
Mi sono ritrovata seduta in poltrona con un libro ridicolo e non capivo il perché. Cioè, diciamoci la verità, il tizio non faceva paura per i suoi gusti sessuali, il tizio faceva paura perché era un maledetto stalker. Questo qua controlla la vita della povera verginella come io controllo la vita del mio cane, poi diciamoci la verità vorreste veramente un uomo che vi controlla 24 ore su 24? Avete presente in quante situazioni all’inizio del mio fidanzamento ho pensato grazie a dio che lui non è qua? Tutte le volte che ho sbadigliato a bocca aperta, le volte che mi sono messa le dita nel naso e le volte che spaventata scappavo da un parcheggio ad s. Poi, mio caro Grey, tutti sti pipponi perché ti piace un po’ di sadomaso, dio re, ma l’hai visto Nymphomaniac? Dai ah, in confronto tu sei un povero dilettante. Inoltre stiamo parlando di una persona dai gusti sessuali particolari, non è che ti piace sgozzare bambini e berne il sangue, insomma stai un po’ tranquillo. Beh insomma alla fine della fiera non basteranno pipponi su pipponi di Umberto Eco, D’annunzio e vattelapesca per far diminuire la vergogna per aver letto un libro come 50 sfumature di grigio ed averlo addirittura elogiato. Se vi state chiedendo se andrò a vedere il film vi rispondo subito che preferirei farmi prendere a frustate da Brunetta mentre mi obbliga a guardare in loop tutti i monologhi di Saviano. E se proprio vi state chiedendo qual è stato il mio ultimo “che cazzo hai fatto” vi rispondo dicendo Tutta colpa delle stelle.